Ha cercato la madre biologica da quando è nata. Luisa Velluti, una parrucchiera di Falcade, in provincia di Belluno, abbandonata alla nascita dalla madre biologica il 6 marzo di 29 anni fa. Da quando ha scoperto di essere stata adottata, Luisa non ha mai rinunciato a alla possibilità di ritrovare la donna che l’ha messa al mondo.
Appelli, contro appelli, visite in tv. Poi l’amara replica della donna che l’ha portata in grembo per 9 mesi e poi l’ha abbandonata, una lettera a chiudere ogni speranza, ogni dialogo, ogmi possibilità di incontro. : “Luisa, non ho scelto io di chiamarti così né di averti, per me sei solo la più dolorosa ferita che ho avuto a 18 anni. Tutto sognavo e tutto potevo sperare, ma non certo la violenza che ho subito e di cui tu sei simbolo. Rispetta la mia privacy. Non sbandierare una storia che non c’è. Rispetta il mio dolore e la mia solitudine. Ricordo solo i suoi maledetti occhi azzurri”.
Gli stessi che ha Luisa, ereditati da uno stupratore, dunque. La giovane donna è stata adottata a due mesi da Lory e Secondo, una coppia di bravissime persone, che non le hanno mai fatto mancare nulla: “Ho avuto e ho tanto amore e attenzioni. Crescendo, però, è aumentato il desiderio pressante di conoscere le mie origini”, ha spiegato Luisa al Gazzettino.
Appena la legge glielo ha permesso, a 25 anni, si è rivolta al Tribunale per conoscere il nome della mamma biologica, ma la donna non ha voluto. “L’ho presa male. Io non voglio complicarle la vita – ha spiegato Luisa – voglio solo conoscerla. Sono pronta a mantenere il segreto sulla sua identità. Se ha una famiglia e non vuole si sappia va bene lo stesso”. E poi la lettera a chiudere ogni chance, purtroppo.