Il vigile che si veste da nazista torna a lavoro. E va a festeggiare l'eccidio dei partigiani
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Il vigile che si veste da nazista torna a lavoro. E va a festeggiare l'eccidio dei partigiani

A darne notizia il quotidiano La Repubblica. Giorgio Piacentini, che su Fb si veste da Ss, è stato reintegrato dopo un anno di sospensione. Tornerà a guidare i vigili di Biassono. E non basta...

Il capo dei vigili di Biassono Giorgio Piacentini reintegrato come se nulla fosse
Il capo dei vigili di Biassono Giorgio Piacentini reintegrato come se nulla fosse
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30 Dicembre 2017 - 19.35


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Si chiama Giorgio Piacentini, è il comandante della polizia locale di Biassono (in Brianza) e su Facebook si fotografa vestito da SS. Abbastanza per essere licenziato, cacciato da ogni incarico, soprattutto pubblico. E invece in questa bella Italia tollerante a metà, e sempre con i peggiori, è stato appena reintegrato dopo essere stato sospeso dal servizio per un anno. A darne notizia il quotidiano la Repubblica che spiega  che Piacentini parteciperà il 3 gennaio “alla commemorazione dell’eccidio di Valaperta di Casatenovo, la pagina più nera del fascismo in Brianza. Il 3 gennaio 1945 quattro partigiani furono fucilati, senza processo per rappresaglia, dopo l’omicidio del repubblichino Gaetano Chiarelli da parte di Nazzareno Vitali, ventiquattrenne di Bellano”.
Scrive Repubblica: “Ad annunciare la presenza di Piacentini alla cerimonia è lo stesso sindaco di Biassono, Luciano Casiraghi della Lega, che ieri lo ha reintegrato al vertice dei vigili, provocando le critiche dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani. “Mi ha chiesto di essere con me alla cerimonia e ho condiviso questo suo desiderio – spiega Casiraghi – non ho paura dei rischi di contestazione. La sua è stata una leggerezza, ma vuole dimostrare di essere antifascista. Il reintegro non è stato un atto dovuto, ma si è scusato e questo ‘limbo’ gli è servito per moderarsi”. Per un anno intero, infatti, Piacentini è stato “declassato”, ma come conferma il sindaco di Biassono, “ha lavorato bene, in modo zelante, partecipa spesso a manifestazioni storiche con un’associazione e non ha pensato a cosa sarebbe potuto accadere postando quella foto. E’ stata una bravata, ma ha pagato abbastanza. Non ho voluto premiarlo, ma reintegrarlo dopo un anno di penitenza”.

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