Militante della Lega e nazista. Nell’epoca dell’estremista di destra Matteo Salvini le due cose non sono incompatibili. Anzi. In questi anni l’ex ‘comunista’ indipendentista padano che si è convertito all’estremismo di estema destra e al nazionalismo ha ampiamente sdoganato i fascisti di ogni risma per accaparrarsi il voto xenofobo e razzista.
E ora alcune novità non devono meravigliare: una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all’estrema destra sono stati sequestrati dai Carabinieri a Tolentino, a casa della madre di Luca Traini, l’uomo che ha tentato di fare strage di migranti per le vie di Macerata.
Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell’uomo per verificare se vi siano elementi utili alle indagini anche se, spiegano, i fatti sembrano abbastanza chiari: Traini avrebbe maturato l’intenzione di compiere la strage negli ultimi giorni, subito dopo l’assassinio di Pamela.
Nel corso delle ore passate nella caserma dei Carabinieri di Macerata, Traini è apparso lucido e determinato: “non ha mostrato alcun rimorso – sottolineano fonti investigative – per quel che ha fatto, non ha accennato alcun passo indietro né ha mostrato pentimento”. Gli investigatori hanno anche accertato definitivamente che non vi era alcun collegamento né tra i feriti e Traini né tra i sei bersagli dell’uomo e Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso e fatto a pezzi Pamela. Persone scelte a caso che potevano essere molte di più: nell’auto dell’uomo, infatti, sono stati trovati molti altri proiettili che non sono stati utilizzati.
A casa di Luca Traini il Mein Kampf di Hitler e un arsenale fascista
Le perquisizioni dei carabinieri hanno fatto emergere il grado di esaltazione dell'estremista militante della Lega di Salvini
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4 Febbraio 2018 - 11.45
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