L'Anpi di Roma: inaccettabile via Almirante nella città martire degli eccidi nazi-fascisti
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L'Anpi di Roma: inaccettabile via Almirante nella città martire degli eccidi nazi-fascisti

L'associazione partigiana indignata ricorda i numorisi crimini commessi dai seguaci di Hitler e Mussolini durante la guerra

Il rastrellamento del ghetto di Roma
Il rastrellamento del ghetto di Roma
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14 Giugno 2018 - 21.14


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La decisione di dedicare una strada a Giorgio Almirante ha sollevato lo sdegno specialmente dell’Anpi, che ha rilasciato un comunicato che riportiamo nella sua versione integrale: 

L’Anpi provinciale di Roma esprime la propria indignazione per la mozione approvata dal Consiglio Comunale di Roma Capitale con la quale si intende intitolare una via a Giorgio Almirante. E’ inaccettabile che nella capitale della Repubblica, nella città che ha vissuto sulla propria pelle la barbarie dell’occupazione nazifascista, nella città che ha subito la strage delle Fosse Ardeatine, l’eccidio de La Storta, la deportazione dei Carabinieri, la razzia del Ghetto, le fucilazioni di patrioti a forte Bravetta, il rastrellamento del Quadraro, le torture nelle carceri di Via Tasso, nella pensione Jaccarino, e molti altri episodi di oppressione fascista e nazista venga reso omaggio ad un tale esponente del mondo fascista repubblichino e del razzismo mai ripudiato. Fu prima uno dei massimi sostenitori delle leggi razziali del 1938 (delle quali quest’anno viene ricordato l’80° lugubre anniversario), fu fucilatore di patrioti durante la guerra di Liberazione, fu esponente di punta del neofascismo nel dopoguerra e camerata e maestro di truci picchiatori e terroristi fascisti negli anni ’70.

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Il fatto che sedette negli scranni del Parlamento non fa di tal figuro un padre della Patria, semmai significa che approfittò della democrazia che i partigiani conquistarono e che solo l’amnistia e la mancata applicazione della Costituzione (della quale quest’anno ricorre il 70° dell’entrata in vigore) lo salvò da condanna certa e dall’oblio nelle discariche della Storia che avrebbe meritato.

Che questa vergognosa mozione l’abbiano presentata esponenti che si sentono manifestamente discendenti dell’abominio fascista è comprensibile, ma che l’abbiano votata esponenti di una forza politica come il Movimento 5 Stelle desta perlomeno perplessità: o si è ignoranti riguardo la storia recente del nostro Paese e della nostra Città, e allora non si può pretendere di guidarne sulla fiducia un suo presunto rinnovamento, o si è scelto deliberatamente di amoreggiare con le forze oscurantiste, razziste, fasciste per biechi interessi politici immediati di bottega e allora, lo stesso, non ci si può millantare di essere forza di cambiamento rivoluzionario.

Data l’assenza della sindaca, ci chiediamo questa come avrebbe votato se fosse stata presente.

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Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Roma chiede che questa mozione venga immediatamente ritirata. In caso contrario si mobiliterà insieme a tutti i cittadini antifascisti, alle associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, movimenti che si riconoscono nella Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione, quindi antifascista per antonomasia, fino a che la stessa non sarà ritirata.

Non è possibile partecipare al 25 aprile, rendere omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine, ricevere sulla bandiera cittadina la medaglia d’oro per meriti civili per il contributo alla Resistenza di un quartiere intero come Centocelle e poi votare un simile disgustoso obbrobrio.

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