Stadio, le manovre del piduista Bisignani nella capitale a guida M5s
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Stadio, le manovre del piduista Bisignani nella capitale a guida M5s

Nello sacandalo non poteva mancare il 'manager del potere nascosto' come intermediario tra Lanzalone e Parnasi. Intervenne anche su un articolo troppo pepato di Dagospia per farlo modificare

Luigi Bisignani
Luigi Bisignani
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14 Giugno 2018 - 12.27


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In questa brutta faccenda che riguarda lo stadio dell’As Roma non poteva mancare Luigi Bisignani è un faccendiere, condannato, che compare in tutte le inchieste su logge massoniche deviate in combutta coi Servizi, ritenuto anche oggi uno degli uomini più potenti d’Italia. Definito anche “manager del potere nascosto”. Come riporta l’ordinanza del Tribunale di Roma: “L’obiettivo principale di Parnasi è l’avvocato Lanzalone. Dal gennaio 2017 affianca la sindaca Virginia Raggi nelle trattative sullo stadio. Con il costruttore si conoscono in questa fase. Lanzalone mira al sodo: ottiene dalla «controparte» alcuni lucrosi incarichi professionali per complessivi 100 mila euro di onorari. Parnasi ne è letteralmente entusiasta. A marzo lo riceve in ufficio e Lanzalone gli presenta un «escamotage» legale per evitare sorprese. «Eh, ma quando c’è Lanzalone! Quando c’è Wolf…».
Parnasi ne parla a cena con il suo amico Pietro Salini, un altro costruttore in difficoltà con i nuovi potenti, e l’onnipresente Luigi Bisignani: «Io ho buoni rapporti con loro e se ti fa piacere organizzerei una colazione… C’è una persona che devi conoscere. Siamo diventati amici. L’avvocato Lanzalone, che ho conosciuto in una riunione in cui io ero praticamente dato per spacciato perché avevano messo assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, il quale era un pazzo totale. Lanzalone è stato messo a Roma da Grillo per il problema stadio insieme a Fraccaro e Bonafede». Ovvero gli attuali ministri per i Rapporti con il Parlamento e Giustizia. «Una persona molto intelligente… L’ho presentato a Enrico Laghi (il commissario straordinario all’Ilva e all’Alitalia, ndr) quando stava sotto schiaffo».
Parnasi è in sella ma c’è un giornalista dell’Espresso a turbare i sonni dell’imprenditore, quando scopre e chiede conto di un finanziamento alla Lega che risale al passato. Così Parnasi telefona a Luigi Bisignani e chiede conforto sulla strategia difensiva per giustificare il denaro versato a un’associazione: “.. ha valorizzato non solo la Lega ma ha valorizzato Stefano Parisi, tutto il centrodestra .. ed è stato un veicolo con il quale mi sono accreditato a Milano.. a Milano chi cazzo mi conosceva” La telefonata si conclude con il consiglio di Bisignani: “Non serve rispondere ai giornalisti ma cavalcare la cosa”. Sempre Bisignani viene citato nell’ordinanza perché gli arrestati “hanno richiesto e ottenuto nell’interesse del presidente di Acea, Luigi Lanzalone, la parziale modifica del contenuto di un articolo pubblicato in web sulla rassegna Stampa Dagospia, contenente riferimenti maliziosi alla vita privata del del presidente di Acea”.

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