Feltri è persino orgoglioso della sua omofobia: io i gay li chiamo solo ricchioni
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Feltri è persino orgoglioso della sua omofobia: io i gay li chiamo solo ricchioni

Ospite a L'Aria che Tira, il direttore di Libero continua imperterrito: Milano è un vivaio di finocchi

Vittorio Feltri
Vittorio Feltri
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2 Luglio 2018 - 20.17


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Ospite a L’Aria che Tira su La7, il direttore di Libero Vittorio Feltri ha superato ogni limite: “io non dico gay, perché non mi va di parlare in inglese in televisione e poi dire Gay Pride è ridicolo. Io li chiami ricchioni, come le persone normali”.

Parole da cui il conduttore Francesco Magnani si è dovuto ovviamente distaccare, mentre Feltri continuava il suo sproloquio via video e veniva mandata in fretta e furia la pubblicità. “Io non capisco da chi si sentono minacciati gli omosessuali, Milano è un vivaio di finocchi” aveva detto poco prima Feltri, a due giorni dal Pride milanese cui hanno partecipato 250mila persone. 

Ma Feltri non si è fermato qui: poco prima di questo insulto alla comunità lgbt, il direttore ha commentato la notizia che Salvini ha dichiarato che la Lega sarà al governo almeno per i prossimi 30 anni. “Di quello che succede tra 30 anni francamente non mi importa nulla, perché ho 75 anni, quindi fate quello che volete”.

Grandi risate del pubblico hanno accolto la freddura di Feltri, che dipinge un quadro drammatico della situazione del paese, in cui i vecchi votano con la prospettiva di morire presto e consegnano noncuranti un paese in sfacelo alle giovani generazioni. Che fra trent’anni, a differenza di Feltri, saranno ancora qui a raccogliere i frutti, speriamo non troppo marci, di questi tempi bui. Ma il pubblico, comunque, ride. 

 

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