Ha la suoneria del telefono araba, insulti al proprietario: "torna al tuo Paese"
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Ha la suoneria del telefono araba, insulti al proprietario: "torna al tuo Paese"

L'episodio razzista denunciato dall'assessora alla cultura di Moncalieri: "sono disgustata". E' successo in un ufficio pubblico del comune dove si è verificata l'aggressione all'atleta azzurra Daisy Osakue

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31 Luglio 2018 - 07.44


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Un giovane arabo è stato pesantemente insultato e invitato a tornare nel suo Paese perché mentre era in fila in un ufficio pubblico è partita la suoneria del suo telefono con una preghiera in arabo. Ad aggredirlo e insultarlo una donna che si trovava anche lei in coda.
L’episodio razzista è stato raccontato in un post su Fb da Laura Pompeo, assessora alla cultura del Pd del comune di Moncalieri, lo stesso dove si è verificata l’aggressione alla giovane atleta Daisy Osakue, ferita all’occhio dal lancio di uova da un’auto in corsa.
“L’indignazione continua. A Torino – ha scritto su fb Laura Pompeo – sono in coda alla Soris da oltre tre ore. La gente chiacchiera, i bambini giocano, i cellulari squillano. Parte la suoneria del telefono di un giovane uomo arabo. E’ una preghiera musulmana. Una donna italiana di mezza età, in un crescendo di volume e protervia, gli urla di cambiare suoneria, di uscire da questo ufficio pubblico, di ritornare nel suo Paese. Il ragazzo molto educatamente cerca di spiegare. la donna è una furia”.
“Molti gli stranieri (solo gli gli stranieri) – ha raccontato ancora l’assessora di Moncalieri – di diversa provenienza, che intervengono a sua difesa, irritati e spaventati dalle parole razziste e intolleranti, dal tono violento della donna. Provo a spiegarle che l’uomo non è andato contro nessuna legge, come lei invece sostiene, chiusa nella sua gabbia di presunzione e ignoranza”.
“Se sai che avrai solo e sempre posti in fondo e in piedi – ha concluso Pompeo – perdi fiducia nel sistema e nel prossimo. Se aggiungi a questo, il fatto che, anche a livello istituzionale, sono stati sdoganati parole e comportamenti terribili e inumani è davvero la barbarie”.

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