Sciopero in memoria dei braccianti africani morti per guadagnare un euro a quintale di pomodori
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Sciopero in memoria dei braccianti africani morti per guadagnare un euro a quintale di pomodori

Due incidenti mortali in pochi giorni. Una strage, una mattanza. Mercoledì sarà sciopero degli altri sfruttati che si spezzano la schiena nei campi di Puglia

Braccianti immigrati
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6 Agosto 2018 - 14.02


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I nomi, i cognomi. le età. Tutti giovani, giovanissimi. Amadou Balde (Guinea Bissau) aveva 20 anni; Aladjie Ceesay (Gambia) 23; Moussa Kande (Guinea Bissau) 27; Ali Dembele (Mali), il più vecchio, 30. Morti sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri a causa di un “infortunio in itinere”, che come tale va riconosciuto, come stabilito dall’Inail. Ammassati in un furgone come bestie verso il macello.  Questo succedeva sabato. Oggi un’altra tragedia. E i morti sono 10.

Braccianti agricoli nelle campagne di Puglia per pochi euro al giorno. In loro ricordo ma anche perché i diritti siano tali mercoledì gli altri migranti braccianti si fermeranno. Lo sciopero sarà accompagnato da una marcia che prenderà il via alle 8 del mattino da Torretta Antonacci (ex ghetto di Rignano), nel comune di San Severo, e si concluderà davanti alla prefettura di Foggia. Ad annunciarlo è l’Usb in una nota.

“Sarà la marcia dei berretti rossi, come i cappellini che i quattro braccianti morti e i quattro feriti sabato – dice l’Usb – indossavano nei campi per proteggersi dal solleone mentre si spaccavano la schiena per raccogliere pomodori alla vergognosa paga di un euro al quintale. Cappellini che Usb e Rete Iside avevano distribuito ai braccianti come segno di vicinanza e di solidarietà in un processo di sindacalizzazione che richiama alla memoria le battaglie di Giuseppe Di Vittorio per i diritti dei lavoratori agricoli. Perché questo erano i quattro nostri compagni morti: lavoratori agricoli, indipendentemente dal colore della pelle”.

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“È questa la nostra battaglia – ribadisce Aboubakar Soumahoro, del coordinamento lavoratori agricoli Usb- la tutela dei lavoratori e la rivendicazione dei loro diritti, negati in Puglia come in Calabria, in Piemonte o nel Lazio. Per questi diritti si batteva Soumaila Sacko, ucciso nella piana di Gioia Tauro il 2 giugno scorso, per questi diritti combattevano i braccianti morti sabato, organizzandosi per sfuggire alla schiavitù del caporalato e alle vessazioni dei cosiddetti imprenditori agricoli. Saremo al fianco dei lavoratori dei campi, lo saremo il 22 settembre presentando proprio a Foggia la piattaforma e il programma di lotta Usb sul lavoro agricolo”.

 

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