Arriva il taser: lo strumento di tortura in 12 città nel nome della sicurezza
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Arriva il taser: lo strumento di tortura in 12 città nel nome della sicurezza

Dal 5 settembre polizia e carabinieri cominceranno la sperimentazione. Per Salvini è un aiuto ma tanti sono i rischi

Taser
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2 Settembre 2018 - 08.35


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Un passo verso forze di polizia che possono usare ancora di più la mano pesante. E questo senza che ci sia un’emergenza criminalità (i reati sono in calo) ma per cavalcare l’’onda di una falsa emergenza che in nome della sicurezza comprima i diritti.
Come già annunciato, adesso arrivano i taser per polizia e carabinieri dal 5 settembre in 12 città italiane, da Milano a Catania, inizierà la sperimentazione del taser, la pistola elettrica non letale per poliziotti e carabinieri. Secondo lo xenofobo Salvini, “aiuterà migliaia di agenti a fare meglio il loro lavoro”.
Ma sperimentazione in che senso? Sui corpu delle persone?
Ma quello che Salvini non dice è che l’Onu considera il Taser un’arma di tortura dal 2007 e che Amnesty International denuncia da anni centinaia di morti negli Stati Uniti a causa del Taser, come quella di avvenuta a Miami nell’agosto del 2013, quando un ragazzo che stava facendo dei graffiti sul muro è stato colpito da una pistola taser sparata da un poliziotto ed è morto qualche tempo dopo, proprio a causa delle conseguenza che la carica ad alta tensione della pistola ha avuto sul suo corpo. 
Il Taser paralizza i muscoli grazie a una scossa elettrica e non è affatto scevra da conseguenze: usata in maniera indiscriminata dalla polizia, senza sapere ad esempio se la vittima ha problemi cardiaci, potrebbe portare alla morte. 

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