Silvana De Mari è tristemente nota nella comunità lgbt per essere una psichiatra che sostiene che l’omosessualità non solo sia una malattia, ma che sia anche possibile ‘guarire’. Lo afferma da anni, anche a fronte di numerosi studi, e non molla la presa: anzi, ha deciso di chiamare altri ‘scienziati’ a supporto delle sue bestialità travestite da teorie.
La De Mari è sotto processo per le sue dichiarazioni, considerate offensive e discriminatorie per la comunità lgbt.
Comunque, il giudice ha respinto la richiesta della Mari di chiamare a testimoniare altri colleghi che sostenessero le sue frasi da novello Mengele, come ‘L’omofobia è un diritto che rivendico’ oppure ‘I gay sono la nuova razza ariana’. La giudice Eugenia Cafiero non ha ammesso i consulenti mentre invece ha ammesso il Coordinamento Torino Pride e Rete Lenford come parte civile.
Il Coordinamento del Torino Pride si è detto soddisfatto della decisione della giudice, che ha evitato che il processo si trasformasse in un circo in cui si sarebbero udite teorie antiscientifiche che avrebbero danneggiato ulteriormente la comunità: “Continuiamo a pensare che la giustizia debba fare il suo corso e massima è la nostra fiducia nei suoi confronti” afferma il coordinatore del Torino Pride, Alessandro Battaglia.