Tempi bui, ma nel buio la luce di una favola. Una, bellissima, arriva da Palermo. A raccontarla, Arianna Rotolo, su Repubblica. Eccola:”A Palermo, dopo anni di sacrifici e lontano dal suo Paese, è riuscito a realizzare il sogno più grande: diventare medico. Un traguardo che Rumon Siddique, 27 anni, originario del Bangladesh, appena cinque giorni fa ha raggiunto grazie alla generosità del docente universitario di Diritto commerciale Nicola Carlisi, deceduto lo scorso 23 settembre. Il professore, da governatore del Rotary International del Distretto 2110, ha deciso di adottare agli studi (nell’ambito del progetto “Concretizza i tuoi sogni”) il giovane indiano che, sino a poco tempo prima, lavorava in strada come venditore di rose.
Era il 2009 e Rumon, non ancora maggiorenne, stava per completare gli studi all’istituto tecnico “Vittorio Emanuele III” di via Duca della Verdura. Si era trasferito a Palermo nel 2004 , dopo avere vissuto a Mantova per sei anni. L’incontro con il docente universitario avviene quasi per caso. «La moglie del professore Carlisi aveva letto un mio tema sull’integrazione pubblicato su un giornale – racconta Rumon – e così, decise di venire a scuola per conoscermi. Le raccontai la mia storia, le motivazioni che mi avevano spinto ad allontanarmi dalla mia famiglia d’origine e a proseguire gli studi».
A Sylhet, cittadina in cui il giovane è nato e cresciuto, l’ospedale più vicino dista oltre 40 chilometri. «Volevo fare qualcosa di utile per la mia gente, una scelta che ho maturato in occasione di un viaggio nel mio Paese – prosegue – Ero ritornato lì per il matrimonio di un mio cugino e rimasi scosso, i miei occhi hanno visto le sofferenze di tanti». Da qui, la presa di coscienza e il desiderio di curare i più bisognosi. I primi anni in città li ha vissuti in casa di una zia, vedova e con figli a carico: le ha fatto compagnia e alternava le sue giornate tra la scuola e il lavoro in strada come venditore ambulante. Dopo il conseguimento del diploma, Rumon inizia il suo percorso di studi all’Università di Palermo, iscrivendosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia.
«Il professore Carlisi, assieme alla moglie, ha provveduto a sostenere tutte le spese, iscrizione e testi universitari.
Senza di loro non avrei mai potuto conquistare questo mio grande sogno – aggiunge il giovane che, prima d’intraprendere gli studi universitari, ha lavorato anche come cameriere – Mi hanno accolto come fossi un nipote, ero sempre invitato alle loro feste. Per Santa Lucia, ad esempio – ricorda sorridente – mi preparavano sempre le arancine». Rumon si è integrato perfettamente, sin da subito.
Anche se, qualche volta, è stato costretto a fare i conti con qualche epidosio di razzismo. «Nulla di grave, però, per fortuna». Ha un leggero accento palermitano e adora la pasta con le sarde. La sua fidanzata, Federica e futuro medico, è palermitana. Si sono conosciuti tra le aule universitarie e lì è scoccato l’amore. Il 15 ottobre scorso, Rumon ha conseguito a pieni voti e con una menzione speciale la laurea in Medicina e Chirurgia. «Palermo mi ha dato tanto e sono profondamente grato a questa città – dice il neo laureato – Ho avuto tanti angeli custodi al mio fianco, tra loro anche il notaio Salvatore Abbruscato che mi ha messo a disposizione una casa in cui vivere, provvedendo anche al pagamento delle utenze e l’ottico Giuseppe Galeazzo, che ha contribuito con una “paghetta” mensile di 350 euro al mio sostentamento. Non potrò mai ringraziarli abbastanza».
Il prossimo obiettivo? «La specializzazione in Cardiologia».
Rumon Siddique, il venditore di rose che è diventato medico a Palermo
Il ragazzo ha 27 anni ed è originario del Bangladesh: un docente universitario palermitano gli ha pagato tutti gli studi
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20 Ottobre 2018 - 10.53
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