L’inchiesta sulle menzogne che hanno avvolto per nove anni il pestaggio di Stefano Cucchi va avanti, e sta portando alla luce una storia “costellata di falsi, da dopo il pestaggio e proseguita in maniera ossessiva anche dopo la morte del giovane geometra” commenta il pm. Gli inquirenti vogliono fare luce sull’attività sistematica di “inquinamento probatorio” e definire quale fu la catena di ordini che hanno disposto l’insabbiamento del caso.
L’audio che è emerso negli ultimi giorni è stato finalmente reso pubblico: ecco il dialogo tra i due carabinieri, dove si sente distintamente, davanti alla notizia che Stefano stava male, una guardia affermare “magari morisse, mortacci sua”.