La misura è colma: va bene voltarsi dall’altra parte, va bene garantire la libertà di espressione. Ma l’apologia di fascismo e l’incitamento all’odio razziale sono reati e tutti hanno lasciato impunemente che la provocazione si consumasse.
L’Anpi ha annunciato che partito con le denunce, sperando che la magistratura vada fino in fondo:
“Il punto è che le autorità competenti non hanno svolto il loro dovere di tutela della legalità e della dignità delle cittadine e dei cittadini di Predappio – ha detto Andrea Liparoto responsabile della Comunicazione dell’Anpi – . Scorrete, quando avrete un momento, le fotografie del 28 ottobre, guardate i video e le bandiere con la svastica in vendita in un negozio, ascoltate le interviste: è agghiacciante. E attenzione, ripeto e sottolineo, non è una novità, si sapeva, sono anni che accade”.
Sulla stessa linea il vice Presidente nazionale dell’Anpi Emilio Ricci, che è un avvocato penalista tra i più affermati in Italia: “Denunceremo certamente. Valuterò foto e dichiarazioni, tenuto conto che comunque il reato d’apologia è perseguibile d’ufficio”. E ha aggiunto “Dal prossimo anno a Predappio ci sarà solo una manifestazione, la nostra”.
Emilio Ricci ha partecipato insieme con Miro Gori, presidente dell’Anpi di Forlì-Cesena ad una iniziativa dei partigiani a Predappio come risposta alla vergogna fascista.
L'Anpi si ribella alla vergogna di Predappio: denunceremo l'apologia fascista
L'Associazione partigiani si scaglia contro il lassismo delle autorità: bandiere con la svastica in vendita, megliette per deridere lo sterminio degli ebrei. E nessuno ha mosso un dito
globalist Modifica articolo
29 Ottobre 2018 - 11.41
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