Botta e risposta a distanza su “Bella Ciao”. E’ infatti arrivata la replica dell’amministrazione comunale di Napoli al genitore indignato per aver sentito sua figlia cantare “Bella Ciao”. Il brano era stato preparato in classe in vista della recita di Natale alla elementare “De Amicis”. L’assessore alla Scuola, Annamaria Palmieri, spiega che “non è ammissibile cedere la nostra storia e i nostri valori all’altare dell’ignoranza grossolana e arrogante”.
I fatti Tutto è iniziato da Paolo Santanelli, neurologo e militante della Lega. L’uomo ha scoperto che la figlia cantava lo storico brano a casa e che la canzone faceva parte dei testi della recita di Natale. Quest’anno il tema è proprio la storia della Costituzione. Santanelli si è subito sfogato su Facebook, criticando la scuola: “Non vorrei che questa decisione altro non fosse che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione musulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola – ha scritto in un primo post -. Sia però ben chiaro che non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia, scritta davigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani”.
In un post successivo Santanelli torna a rivolgersi ai docenti: “I dirigenti e gli insegnanti se proprio vogliono fare politica, si occupassero di migliorare mense, bagni e strutture, assumendosi la responsabilità di denunciarne le precarietà, soprattutto in un momento in cui circa l’80% degli edifici scolastici a Napoli risulta non essere a norma”.
Alle polemiche del papà arriva la risposta dell’amministrazione comunale. L’assessore Palmieri infatti ha difeso l’istituto: “La città di Napoli è orgogliosa della scuola che ancora, tra tanta barbarie, onora i valori e la memoria della Resistenza su cui è fondata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione”. “La ‘De Amicis’ – conclude – è come tutte le scuole pubbliche laica e pluralista, porta il segno di questo anche nel nome, e presidia la democrazia e i valori in cui la cittadinanza si riconosce”