So’ ragazzi, in fondo. Ma viene da chiederci che razza di generazione sta crescendo l’Italia sempre più anestetizzata e insensibile davanti al ritorno di fiamma del nazifascismo. E se episodi come quello che andiamo a raccontare accadono anche nella civilissima e storicamente di sinistra Bologna, la soglia di pericolo è stata ben che superata:
i fatti risalgono al giorno della Memoria dell’Olocausto e la riporta per primo il Corriere di Bologna: alcuni 15enni, riuniti in pizzeria per una festa di compleanno, hanno ben deciso di festeggiare con delle torte su cui era raffigurata l’effige di Hitler e una vignetta, dall’ironia atroce: “Pronto cara? Accendi in forno che sto arrivando”.
Solo in tre si sono rifiutati di mangiarla: tre giovani menti illuminate contro la demenza e ignoranza dei loro compagni, che hanno incarnato, con mandibole e sghignazzi, quella che Hannah Arendt aveva chiamato, molto giustamente ‘la banalità del male’.
A far da ciliegina sulla torta, è il caso di dirlo, è stata la giustificazione che i genitori del festeggiato hanno dato all’idiozia del figlio: “voleva essere uno scherzo, son cose da ragazzi”.
Eppure c’è da chiedersi se questo lasciar correre, questa pervicace ignoranza non sia forse da prendere finché siamo in tempo. Se siamo ancora in tempo.
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