Discriminati perché disabili, a Cremona come a Milano.
Nel primo caso, davanti alla nuova sede di due associazioni che si occupano di attività inlcusive, sono comparse scritte anonime sul cartellone del cantiere: “Una marea di handicappati qui, in via Cadore, che magari prendono pure i parcheggi riservati. Avete sbagliato via”.
Nel secondo caso, invece, un 45enne diversamente abile è stato costretto a scendere da un treno regionale perché, come detto dal controllore, a bordo c’era un altro disabile.
Cremona. A denunciare l’episodio è stato il sindaco, Gianluca Galimberti, con un post su Facebook di risposta agli insulti: “No, cittadino che nemmeno ci metti la faccia, sei tu che hai sbagliato. Cremona è una città attenta e aperta alle fragilità che sa che i disabili ci insegnano ogni giorno la forza della vita e del rapporto con gli altri per stare meglio tutti” ha scritto il primo cittadino, definendo la frase apparsa sul cartello con le informazioni relative al cantiere per il restauro dello stabile che ospiterà la sede delle associazioni “orribile, incivile, cattiva e ignorante”.
L’attacco è rivolto a Baskin (che si occupa di basket inclusivo, consentendo a normodotati e disabili di giocare insieme nella stessa squadra) e ad Associazione Giorgia (che si occupa di teatro inclusivo).
“Ti invito – scive ancora il sindaco su Fb – ad andare a vedere una partita di Baskin, movimento fantastico, o uno spettacolo teatrale dell’Associazione Giorgia. Forse non scriveresti più questa orribile frase, incivile, cattiva e ignorante. Noi intanto continuiamo a lavorare insieme a queste associazioni straordinarie e a tutti coloro che si occupano di disabilità per una Cremona senza barriere, anche e soprattutto culturali!”.
Milano. La denuncia , in questo caso, è del diretto interessato: Edoardo Lucheschi, 45enne disabile al cento per cento, costretto a scendere dal treno a Cadorna perché era di troppo.
A riportare la disavventura è il “Corriere della sera”: venerdì pomeriggio Edoardo è salito su un convoglio regionale di Trenord alla stazione di Cadorna insieme alla donna che lo accudisce, diretti alla stazione Bovisa. Un tragitto di pochi minuti per andare a prendere la figlia della donna da scuola.
Dopo essere salito ed essersi seduto vicino alla sua accompagnatrice Edoardo ha ripiegato la sua carrozzina per occupare meno spazio possibile.
Ma il controllore gli avrebbe intimato in modo brusco di scendere perché a bordo del convoglio c’era già un altro disabile e lui non aveva preavvertito della sua presenza, come deve fare (con 48 ore di anticipo) chi ha bisogno di assistenza a bordo.
Edoardo è sceso a Cadorna. Suo fratello, avvocato, ha diffuso l’accaduto.
E poco dopo sono arrivate le scuse di Trenord: “Siamo profondamente rammaricati per quanto accaduto e ci scusiamo con la persona che ha subìto l’allontanamento dal treno. Mentre abbiamo aperto un’indagine interna, abbiamo preso contatto con il nostro cliente per poterlo incontrare presto”.
L'odio non risparmia nessuno: è la volta dei disabili, insultati e fatti scendere da un treno
A Milano un uomo di 45 anni è stato costretto a scendere dal treno "perché di troppo", mentre a Cremona vicino alle sedi di due associazioni è comparsa la scritta "Una marea di handicappati qui. Avete sbagliato via"
globalist Modifica articolo
26 Marzo 2019 - 11.40
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