Decine e decine di lettere e messaggi piovono contro il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, esponente del Pd.
La frase più frequente? L’immancabile: “Portali a casa tua”.
Ma non solo: “Criminale, socio della mafia, comunista di merda”.
È solo una delle ultime lettere piene di insulti, e altre ancora con minacce, ricevute dal sindaco di Lampedusa, del Partito democratico.
“Mi scrivono sia privatamente su Messenger oppure mi inviano lettere. Ne ricevo a decine”, confida Martello all’agenzia Adnkronos.
L’ultima cartolina arriva dall’isola di Burano, dove campeggiano casette colorate e, ovviamente, non è firmata.
Martello viene accusato di avere aperto le porte ai migranti, soprattutto dopo avere detto di recente che i porti “di Lampedusa sono aperti” riferendosi alla nave “Mare Jonio”, con a bordo 49 migranti, tra cui 15 minori.
“Ma è la verità – dice sconsolato Martello – non mi risulta che ci sia un’ordinanza che prevede la chiusura dei porti in Italia e neppure a Lampedusa. E lo dimostra il fatto che negli ultimi giorni ci sono stati due sbarchi, con decine di persone, tra cui bambini e donne, arrivati al porto direttamente sui barchini. Anche se nessuno ne parla e non si fanno tweet…”.
La frase che echeggia su molte delle lettere arrivate recita: “Portali a casa tua”.
“Queste missive arrivano da tutta Italia – spiega Martello – oppure mi scrivono direttamente. Uno mi ha scritto che non tornerà più a Lampedusa”.
“Io li vorrei incontrare di persona – dice ancora il sindaco di Lampedusa – mi piacerebbe vedere da vicino questi vigliacchi che si nascondono dietro l’anonimato. Abbiano il coraggio di farsi vedere. Ma non lo fanno”.
“Brutto asino – scrive un altro anonimo a Martello – invece di pensare agli immigrati, dove hai degli interessi economici, cerca di pensare alla tua isola”.
E un altro: “Lampedusa è ormai provincia di Addis Abeba?”.
Finora Martello non ha presentato alcuna querela.
“Che senso ha…?”, dice.
Poi aggiunge: “Queste cose vengono alimentate da una cattiva informazione che viene fatta anche da qualche esponente del governo”.