“Il fatto non sussiste”: questa la sentenza che ha annullato, senza rinvio, la condanna in secondo grado per l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino per la vicenda degli scontrini.
Oggetto del procedimento per peculato e falso erano una cinquantina di cene pagate attraverso l’utilizzo della carta di credito che gli fu rilasciata durante il suo mandato dall’amministrazione capitolina. Anche nel secondo grado di giudizio era stata confermata, invece, l’assoluzione per l’accusa di truffa per le consulenze della Onlus Imagine.
All’epoca dei fatti la notizia fu utilizzata soprattutto dai conque stelle, con buon gioco da parte dei renziani, per screditare Marino e aprire in questo modo la strada che ha condotto all’elezione di Virginia Raggi.
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