Fiori e addobbi sulla tomba del boia nazista, l'Anpi: "Va seppellito senza nome"
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Fiori e addobbi sulla tomba del boia nazista, l'Anpi: "Va seppellito senza nome"

Anpi: "Sfacciato e spregevole omaggio con fiori e addobbi alla tomba del criminale nazista Michael Seifert, compiuto da sconosciuti nel cimitero di Santa Maria Capua Vetere"

Seifert, detto "Mischa", condannato all'ergastolo, morto nel 2010
Seifert, detto "Mischa", condannato all'ergastolo, morto nel 2010
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24 Aprile 2019 - 08.13


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“Seppellite in modo anonimo il boia di Bolzano, il criminale di guerra Michael Seifert”. Si chiede che si metta fine a quello che definiscono “lo sfacciato e spregevole omaggio con fiori e addobbi alla tomba del criminale nazista Michael Seifert detto “Mischa”. L’appello è contenuto in una lettera inviata ai sindaci di Santa Maria Capue Vetere e di Bolzano dal presidente dell’Anpi Alto Adige Südtirol, Guido Margheri, e da quello di Caserta, Agostino Morgillo.
“Mischa” Seifert, nato in Ucraina nel 1924, è morto il 6 novembre 2010, a 86 anni, nell’ospedale di Caserta. Era l’unico ex criminale di guerra nazista condannato al carcere a vita – per i crimini compiuti durante la secona guerra mondiale nei campi di Fossoli (Carpi) e di Bolzano – che stava scontando la pena in Italia, a Santa Maria Capua Vetere, dopo l’estradizione dal Canada due anni prima. L’omaggio alla tomba di Seifert “rappresenta ogni giorno che passa un’offesa alle vittime della sua disumana violenza e di tutte le vittime del nazifascismo” secondo l’Anpi. 

“Seifert – aggiungono nella lettera – è stata una figura di primo piano nella gestione del campo di sterminio “Durchganglager” di via Resia a Bolzano dove si è macchiato di crimini e atrocità, come sancito dalla sentenza del Tribunale militare di Verona che lo ha condannato all’ergastolo nel 2000″. Il caporale delle Ss Seifert dopo la guerra si era rifugiato dall’altra parte dell’oceano, in Canada. Vene processato e condannato in contumacia. Arrestato a Vancouver nel maggio del 2002, fu estradato in Italia sei anni dopo.

“Non si tratta, ovviamente, di negare a nessuno il diritto a una sepoltura dignitosa – scrivono Margheri e Morgillo – ma, come nel caso del “boia” della strage delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke, di farlo in forma rigorosamente anonima, in modo che la tomba non sia una sorta di postumo omaggio simbolico ai disvalori nazifascisti. Per tutto questo chiediamo alle istituzioni, prime fra tutte alle città, di attivare tutte le procedure necessarie per porre rimedio a una situazione inaccettabile”. 

La questione resta aperta. “Al momento – dice il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra – la nota dell’Anpi è l’unico atto ufficiale che mi segnala che sulla tomba di Seifert vi sarebbe una sorta di pellegrinaggio da parte di nostalgici delle Ss. Non vi sono relazioni da parte dei custodi del cimitero, né da parte della polizia municipale. Non solo, ma agli atti del Comune vi sono tutte le autorizzazioni dei vertici militari e anche quella della moglie, per inserire il nome sulla tomba. Mi impegnerò a fare ulteriori approfondimentisu quello che ha segnalato l’Anpi, perché i valori di libertà e di democrazia, di antifascismo, sono fondamentali per noi. Oggi intitoleremo una strada al partigiano Renato Florio, morto in battaglia il 24 aprile del 1945”.

 

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