Là dove c'è una lotta per la libertà soffia sempre il vento del 25 aprile
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Là dove c'è una lotta per la libertà soffia sempre il vento del 25 aprile

Ai ragazzi che non sanno, non va spiegato il 25 Aprile come evento storico, ma come la conquista della libertà che è sempre costellata da ostacoli e vituperata da coloro che io mi ostino a chiamare ominidi.

Bella ciao il canto dei partigiani e delle partigiane
Bella ciao il canto dei partigiani e delle partigiane
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Fabio Zanuso Modifica articolo

25 Aprile 2019 - 08.11


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I parrocchetti, vivaci pappagalli subsahariani, vivono in gruppi di poche unità, una decina al massimo.
Quando uno di questi trova tracce d’acqua, succede l’incredibile, una sorta di magia.
Con un rapido passacinguettio, arriva un altro gruppo, poi un altro ancora, e in men che non si dica, eccoli là, più di 300mila, un unico macro organismo verde smeraldo che fluttua sopra al deserto.
Sino a quando trovano lo stagno.
Il 25 Aprile 1945 questo successe, centinaia di piccole formazioni di partigiani scesero dai monti per prendersi la libertà, l’acqua vitale di ogni essere umano.
La stragrande maggioranza di questi uomini e donne non aveva mai vissuto un giorno di libertà, combatteva per un’immagine, per una sensazione, per una visione, gente da applausi.
Son trascorsi più di sei decenni, e la memoria latita;
I ragazzi non sanno cosa significhi “partigiano”, i giullari che ci governano se nè stanno alla larga, ogni anno siamo sempre un po’ di meno.
Ma questa è solo una constatazione di dati, il 25 aprile batte in tutti i cuori, di tutte le persone, in qualsiasi angolo del pianeta, quando toccano la libertà, spesso anche se è una libertà sussurrata,riuscendo a produrre eventi indelebili nella storia dell’umanità.
È la rivolta del the a Boston,
È l’ “I have a dream” di Mlk a Washington.
È l’elicottero che evacua l’ambasciata Usa a Saigon.
È la marcia del sale di Ghandi in India.
È lo stupore dei berlinesi dell’est passando per la prima volta il Check point Charlie.
È persino per i no-vax, per i teorici delle scie chimiche, per i negazionisti, per i vegani (che senza il 25 Aprile col cazzo che mangereste le bacche di gogi).
La libertà concede pure questo, anche i cretini possono parlare, bisogna ricordarlo sempre.
Ai ragazzi che non sanno, non va spiegato il 25 Aprile come evento storico, va centellinato come la conquista della libertà, che non è mai una passeggiata, ed è sempre costellata da ostacoli e vituperata dalla gran parte degli esseri umani che io mi ostino a chiamare ominidi.
Imparate una lingua “straniera”, viaggiate, annoverate fra le vostre amicizie le etnie più disparate, leggete a piacere, abbracciate i vostri nonni, amate le grandi menti illuminate.
Sarà il vostro 25 Aprile, non ve ne pentirete.
E come i parrocchetti, troverete l’acqua della libertà, il sale della vita.

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