Tortellini, la Diocesi di Bologna durissima con la destra: "Una fake new inaccettabile"
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Tortellini, la Diocesi di Bologna durissima con la destra: "Una fake new inaccettabile"

Una nota fa chiarezza: "Accanto ai quintali di tortellini conformi alla ricetta depositata, sono stati preparati anche pochi chilogrammi senza maiale. Strumentalizzazione da campagna elettorale"

Il vescovo di Bologna Matteo Zuppi
Il vescovo di Bologna Matteo Zuppi
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1 Ottobre 2019 - 15.58


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La solita strumentalizzazione di una destra senza dignità politica che alza solo gazzarre e cavalca odio, paure per fomentare le divisioni: l’arcidiocesi di Bologna informa che “l’arcivescovo Matteo Zuppi ha appreso la notizia del tortellino con carne di pollo solo questa mattina e dai media. Era all’oscuro dell’iniziativa annunciata ieri in conferenza stampa dal Comitato cittadino per le manifestazioni petroniane”.
L’arcidiocesi di Bologna spiega che “il Comitato ha previsto che accanto ai quintali di tortellini conformi alla ricetta depositata, siano preparati anche pochi chilogrammi senza maiale per chi non può mangiarne per diversi motivi. Nella città in cui il cardinal Farnese nel 1661 emise il bando contro la contraffazione della mortadella con tanto di pene pecuniarie e corporali per i trasgressori, il prossimo cardinale Zuppi non poteva certo cambiare la tradizione”.
 Da qui l’irriratazione dell’arcidiocesi emiliana: “E’ sorprendente che una fake news sia utilizzata per confondere bolognesi e italiani e tanto più che una normale regola di accoglienza e di riguardo verso gli invitati sia interpretata come offesa alla tradizione. Infatti la preoccupazione è che tutti possano partecipare alla festa, anche chi ha problemi o altre abitudini alimentari o motivi religiosi. Alcune polemiche e strumentalizzazioni non sono accettabili neanche in campagna elettorale. Con la festa di san Petronio continueremo a vivere la tradizione della nostra città e della nostra Chiesa. Sarà come sempre un momento di unità intorno al Padre defensor di tutti i bolognesi”.
In altri termini, i fascio-sovranisti che hanno cavalcato una polemica basata sul nulla e hanno parlato di cancellare di radici e tradizioni dovrebbero chiedere scusa. Ma lo faranno?

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