Non una di meno: la marea femminista contro la violenza sulle donne
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Non una di meno: la marea femminista contro la violenza sulle donne

''Ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, 3 femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner

Non una di meno
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23 Novembre 2019 - 08.15


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Una iniziativa proprio mentre le cronache raccontano di altri femminicidi.
‘Oggi la marea femminista tornerà a inondare le strade di Roma contro la violenza patriarcale, economica, istituzionale al grido di ‘Non Una Di Meno’. Scendiamo in piazza per affermare che l’unico cambiamento possibile è a partire dalla rivolta permanente: dalle pratiche, dalle lotte, dalla solidarietà femministe”. Così in una nota ‘Non una di meno’ che ha scelto di scendere in piazza, con un corteo nazionale in partenza alle 14 da piazza della Repubblica.
”Ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner; 3 femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner; continuano le violenze di matrice omolesbotransfobica. La violenza non ha passaporto né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa e si ripete nei tribunali e nelle istituzioni”, sottolinea ‘Non una di meno’.
”Per questo il lavoro dei centri antiviolenza femministi va riconosciuto, garantito e valorizzato. Difendiamo e moltiplichiamo – si legge ancora nel testo – gli spazi femministi e transfemministi, come la casa delle donne Lucha y Siesta di Roma sotto minaccia di sgombero!”
”L’indipendenza economica – continua ‘Non una di meno’ – e la libertà di movimento sono le condizioni fondamentali per affrancarsi dalla violenza. Ma servono atti concreti: un salario minimo europeo, un reddito di autodeterminazione svincolato dalla famiglia e dai documenti di soggiorno. Serve abolire i decreti sicurezza e le leggi che mantengono in condizione di ricattabilità le persone migranti, e in particolare le donne!”.
”Porteremo in piazza i simboli che il movimento ha costruito, i pañuelos fuxia mutuati dalla campagna argentina per l’aborto legale, i pugni di fuoco simbolo di rivolta, le maschere delle luchadoras della campagna per Lucha y Siesta. Saremo in piazza senza spezzoni organizzati né bandiere e simboli di partito e sindacali”, specifica ‘Non una di meno’, ricordando infine che “il 24 novembre ci incontreremo in assemblea nazionale nel quartiere San Lorenzo, per preparare lo sciopero globale femminista dell’8 marzo 2020”.

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