Premesso che loro, per motivi di faziosità politica, giocano a mettere insieme antisemitismo e critiche a Israele, che sono due cose ben distinte.
L’antisemitismo è considerare gli ebrei una ‘razza inferiore’, nemici dell’umanità e che vogliono controllare il mondo.
Tutte menzogne e porcherie che sono sempre circolate e che hanno trovato nel nazi-fascismo il momento più atroce.
Altra cosa è la critica a Israele o, meglio, al governo di Israele che non può essere confusa con l’antisemitismo visto che ci sono gruppi come Peace Now, quotidiani come Haretz e decine di intellettuali ebrei che criticano aspramente le politiche di Tel Aviv che negano ai palestinesi il diritto a una pace giusta mentre continuano. Colonizzare i territori, a pretendere che la capitale sia Israele e a non dare alcuna speranza ai palestinesi.
Ora, però, Fratelli d’Italia ha detto altro per bocca della sua capa: “Fratelli d’Italia è pronto a dare il suo contributo. C’è anche una nostra mozione di condanna a ogni forma di #antisemitismo già depositata al Senato e non ancora discussa”.
Lo scrive su twitter Giorgia Meloni, rispondendo al tweet della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello sull’attacco antisemita in Usa.
Immaginiamo che per essere credibili nella lotta all’antisemitismo che Fratelli d’Italia debba prendere le distanze in maniera netta da Giorgio Almirante – che ha avuto un ruolo non secondario nella diffusione del razzismo antisemita in Italia e lavorava alla rivista La difesa della Razza, alla base delle leggi razziali del 1938 – e dal fascismo che quella legge approvò.
Almirante fu segretario di redazione dal settembre 1938 de «La Difesa della Razza», la rivista diretta da Telesio Interlandi che uscì col primo numero il 5 agosto del 1938 e venne stampata, con cadenza quindicinale, fino al 20 giugno del 1943.
E nel 1942 scrisse: “Finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue”.
Ma nel frattempo quelli di Fratelli d’Italia partecipano alle cene per commemorare la Marcia su Roma e vogliono intitolare strade e piazze a Giorgio Almirante.
Così sono poco credibili. Ma poco poco.
Argomenti: giorgia meloni