E speriamo che non finisca a tarallucci e vino: i post di omaggio al Duce del vicesindaco di Cesinali sono finiti in un’indagine della procura della Repubblica di Avellino.
L’ipotesi di reato è di apologia di fascismo, in base alla legge Scelba.
I carabinieri hanno acquisito i messaggi lasciati sui social da Pasquale De Vito, 46enne operaio metalmeccanico che da diversi anni non nasconde una certa nostalgia per il Ventennio e per la figura di Mussolini in particolare.
Un atteggiamento contestato dall’associazione ‘I giovani della Valle del Sabato’ e dalle Sardine di Avellino, che hanno sollevato il caso suscitando poi le reazioni di censura da parte di diversi partiti politici.
Ieri sera il vicesindaco, nella piazza principale del paese, è stato duramente contestato da un gruppo di concittadini, al punto che alcuni amici lo hanno invitato ad allontanarsi per non alimentare tensioni.
Lo stesso sindaco, Dario Fiore, ha fatto affiggere un manifesto per spiegare ufficialmente la posizione della giunta, riunita d’urgenza ieri sera che “condanna e si dissocia” dalle simpatie di De Vito.
”La Lista Lo Stemma che amministra il nostro comune da oltre 60 anni – scrive il sindaco – è storicamente, sia dal punto di vista culturale che politico, espressione di ideali antifascisti. Anzi non ci stanchiamo di ricordare che la Costituzione Italiana nata dalla Resistenza, è chiaramente ispirata ai valori antifascisti, la cui realizzazione e la piena attuazione rappresenta il nostro obiettivo principe”.
Non sono stati adottati ancora provvedimenti nei confronti del vicesindaco, ma il primo cittadino ha fatto chiaramente capire che attende che lo stesso De Vito si dimetta, come auspicato da più parti.