La Cassazione dà ragione a Carola Rackete: fu giusto rimetterla in libertà
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La Cassazione dà ragione a Carola Rackete: fu giusto rimetterla in libertà

La suprema corte ha respinto il ricorso della Procura di Agrigento contro l'ordinanza che lo scorso 2 luglio che revocò le misure cautelari

Carola Rackete a Piazza Pulita
Carola Rackete a Piazza Pulita
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globalist Modifica articolo

17 Gennaio 2020 - 09.29


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Un altro passaggio giudiziatio che dà ragione alla tanto odiata (dai fascio-leghisti) capitana e dà torto ai tanti urlatori che nei giorni seguenti ai fatti di Lampedusa si sonomessi a insultare e minacciare, con assuse infondate, come quella di aver tentato di uccidere militari italiani.

Carola Rackete, la comandante della nave Sea watch non andava arrestata. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Agrigento contro l’ordinanza che lo scorso luglio aveva rimesso in libertà la giovane comandante tedesca che a fine giugno era entrata nel porto di Lampedusa nonostante il divieto della Guardia di Finanza. La terza sezione penale della Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura, dando così ragione alla gip di Agrigento Alessandra Vella, che non aveva convalidato l’arresto di Carola Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, che era stato contestato alla giovane donna.

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