Panico insensato: c'è una bambina cinese in classe e i genitori non mandano i figli a scuola
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Panico insensato: c'è una bambina cinese in classe e i genitori non mandano i figli a scuola

La dirigente scolastica ha dovuto inviare una lettera ai genitori in cui spiega che non c'è nessun pericolo: la bambina, che è stata in vacanza in Cina, è già stata controllata e sta bene

Una bambina cinese
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1 Febbraio 2020 - 15.42


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È di origini cinesi ed è stata in vacanza in Cina: tanto basta per provocare un’ondata di panico per il coronavirus tra i genitori di una classe di bambini di una scuola di Telese Terme, che hanno deicso di non mandare i figli a scuola. Panico che ha costretto la dirigente scolastica, Rosa Pellegrino, a inviare una nota ai genitori per rassicurarli e per smentire le innumerevoli notizie false legate al virus. 

“Molti hanno deciso di tenere ‘preventivamente’ i figli a casa – scrive – nonostante la bambina non sia ancora rientrata scuola. Premesso che il paese in cui si è recata la bambina, Wenzho, è un piccolo centro sulla costa a mille chilometri da Wuhan, sappiamo che in Cina ben prima che in Italia sono scattate le misure di prevenzione e i controlli sanitari; pertanto la bambina e i familiari hanno superato ben 4 controlli aeroportuali in entrate e in uscita e non presentano alcun sintomo influenzale”. 

Nella lettera, il dirigente scolastico ribadisce che la bimba cinese in questo momento è a casa, per scelta dei genitori che “con grande senso di responsabilità e sensibilità stanno privando la figlia delle attività didattiche pur di non creare scompiglio tra le famiglie”.

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La preside informa anche le famiglie che pure l’Asl diBenevento è intervenuta sul caso, attivando attraverso il presidio di Telese Terme e l’unità operativa complessa di Epidemiologie e Prevenzione di Benevento un monitoraggio capillare. Attività che hanno escluso la necessità di qualunque forma di quarantena.

Infine l’invito esteso a tutta la comunità scolastica a tranquillizzarsi, anche documentandosi sul sito del ministero della Salute, a far rientrare i bambini a scuola e “a superare paure irrazionali e psicosi collettive che rischiano di sfociare in una anacronistica caccia all’untore”.

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