Il pm Luca Tescaroli, oggi procuratore aggiunto a Firenze, ha chiesto quasi 50 anni di carcere totali a carico di 23 persone (e per altre tre è intervenuta la prescrizione).
Gli imputati, di età comprese tra i 30 e i 50 anni, provenienti da tutt’Italia, sono accusati a vario titolo di minacce e diffamazione «finalizzate all’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi, mediante la diffusione di idee fondate sulla superiorità della razza bianca». Tra il 2011 e 2012 hanno preso di mira personalità come Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio e all’epoca ministro per l’integrazione nel governo Monti, esponenti della comunità ebraica, lo scrittore Roberto Saviano, l’ex sindaco di Lampedusa Maria Nicolini, giudici e giornalisti accusati di minacciare i loro «valori». Sul forum di discussione raggiungibile dal sito Stormfront, gli imputati usavano pseudonimi per commentare le vicende di cronaca: «Sono affiorate — continua il pm — condotte riprovevoli, penalmente rilevanti, che rientrano nel fenomeno criminale degli “hate speech”, con la concreta prospettiva di attuare le condotte d’odio e di istigazione alla violenza tramite il volantinaggio, la traduzione di testi nei quali si propugna una lotta senza quartiere a “negri”, “ebrei”, “ispanici” e “zingari” e contenenti informazioni pratiche su come realizzare ordigni, fino ad arrivare alla formulazione di un progetto per la realizzazione di una struttura operativa per la realizzazione dei loro scopi in modo concreto».
Dopo gli arresti del 2012 e l’oscuramento del sito in sei avevano patteggiato pene dai sette mesi all’anno e mezzo. Tra quelli a processo oggi la condanna più pesante è stata chiesta per Maurizio Prato (quattro anni), che si nascondeva dietro un minorenne per evitare guai, e Filippo Galbesi (tre anni e due mesi). Per loro e altri tre la procura ha chiesto anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.