La Procura di Torino ha chiesto la condanna a un anno e due mesi di carcere per la sindaca Chiara Appendino al processo per il caso Ream. L’imputazione è falso e abuso. Il procedimento si celebra col rito abbreviato. Un anno e due mesi è stata anche la richiesta per l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando. Un anno, invece, è stata la proposta per Paolo Giordana, all’epoca dei fatti capo di gabinetto.
Per il dirigente Paolo Lubbia, che ha scelto il rito ordinario, è stata ribadita la richiesta di rinvio a giudizio. “Sono solo venuta per sentire l’accusa, era giusto esserci”. Così la sindaca di Torino Chiara Appendino. “Abbiamo ascoltato e ora esporremo le nostre regioni. Siamo convinti del corretto operato dei nostri assistiti, vedremo cosa deciderà il giudice”, ha commentato il legale di Appendino Luigi Chiappero. La prossima udienza è stata fissata al 17 febbraio. La sindaca è chiamata a rispondere di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio per un debito da 5 milioni di euro non iscritto nel bilancio del 2017.
La vicenda ruota attorno alla riqualificazione dell’ex Westinghouse, un edificio dismesso che avrebbe dovuto essere trasformato in una biblioteca, poi in un centro commerciale e infine in un supermercato. I 5 milioni di euro sono la caparra che Ream, società immobiliare della Fondazione Crt, versò al Comune nel 2012 per poter esercitare un diritto di prelazione sul progetto di risanamento dell’area. Ad aggiudicarsi la gara fu, poi, un’altra società. Per l’accusa, Palazzo Civico avrebbe dovuto iscrivere il debito nel bilancio 2017, la cifra, invece, venne indicata in quello successivo e questo permise di chiudere il rendiconto in pareggio.
Caso Ream, la procura chiede 14 mesi per Appendino
Insieme alla richiesta per Appendino chiesti un anno e due mesi anche per l'assessore al Bilancio Rolando.
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7 Febbraio 2020 - 10.13
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