La denuncia di Arianna Szorenyi: "Una vergogna la svastica sulla mia casa"
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La denuncia di Arianna Szorenyi: "Una vergogna la svastica sulla mia casa"

La sopravvissuta ad Auschwitz commenta la provocazione neo-nazista ai suoi danni: "Siamo un popolo senza memoria che ama chi comanda, chi fa il duro come Mussolini o Salvini che gli fa il verso

Arianna Szorenyi
Arianna Szorenyi
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9 Febbraio 2020 - 09.26


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Parole dure. Durissime. Da tenere a mente: “Quanto accaduto a San Daniele del Friuli, dove una svastica è apparsa sulla casa dove visse la Testimone della Shoah Arianna Szorenyi, che proprio nella localita’ friulana fu catturata insieme ai suoi cari e da lì deportata con ultima destinazione Auschwitz, suscita non solo sdegno ma anche profonda preoccupazione”.

Così la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, ieri riferiva del nuovo episodio di antisemitismo.

Oggi, intervistata da ‘la Repubblica’, Arianna Szorenyi, testimone della Shoah, unica della sua famiglia a salvarsi, racconta: “Hanno disegnato una svastica sulla porta di casa mia? È una vergogna. Siamo un popolo senza memoria e rispetto, capace solo di amare chi comanda, chi fa il duro come Mussolini o Salvini che gli fa il verso. E invece io non posso e non voglio dimenticare”.

“Papà – racconta la donna, la cui testimonianza è al centro del film Anna Frank. Vite parallele- era un ebreo praticante che per le leggi razziali aveva perso il lavoro di capo commesso in banca. Mia madre era impiegata. Cattolica osservante, aveva battezzato tutti e otto noi figli. Vivevamo più o meno sereni a San Daniele, quando i nazisti ci hanno strappato per portarci nei campi di concentramento. Traditi da un dipendente del Comune che voleva il posto di mia sorella. Venduti per un tot di lire ad ebreo. Come al mercato”.

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