A loro importa qualcosa delle foibe? No. A loro importa solo far dimenticare i crimini fascisti e usare la tragedia degli italiani dell’Istria, della Dalmazia e di altri luoghi poi diventati jugoslavi per legittimare la loro fedeltà a Mussolni. Così la Slovenia ha condannato fermamente le iniziative di Casa Pound per il Giorno del Ricordo delle foibe, e auspica che anche le autorità democratiche dell’Europa libera siano pronte a denunciare il comportamento dell’organizzazione neofascista, che già nel dicembre scorso aveva condotto una analoga campagna di intolleranza nei confronti degli sloveni.
Il ministero degli esteri di Lubiana ha utilizzati parole nette e dure – diffuse tramite un comunicato stampa mentre il ministro Miro Cerar è impegnato ad Ankara in incontri bilaterali – per stigmatizzare sia le scritte comparse nella notte in diverse città italiane (“Partigiani titini infami e assassini”, con la tartaruga simbolo di Casa Pound), sia i manifesti affissi nei giorni scorsi di fronte ad alcune scuole slovene del goriziano.
La Slovenia chiede il rispetto anche degli sloveni e delle altre vittime della resistenza contro il fascismo, in particolare di quei civili che sono stati massacrati nei campi di concentramento italiani, da Gonars ad Arbe (Rab), affinché non venga distorta la storia e dimenticata la sofferenza degli sloveni, prosegue il comunicato, che conclude invitando a garantire un futuro pacifico di un buon vicinato e cooperazione, dopo un secolo scorso crudele per entrambe le nazioni.