La proposta ddelle Sardine: "Cittadinanza italiana a Zaky affinché possa tornare a Bologna"
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La proposta ddelle Sardine: "Cittadinanza italiana a Zaky affinché possa tornare a Bologna"

Oggi un corteo di alcune migliaia di persone è partito alle 18 dal Rettorato di Bologna, in Via Zamboni, per chiedere la liberazione di Zaky.

Manifestazione per Patrick Zaky
Manifestazione per Patrick Zaky
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17 Febbraio 2020 - 18.42


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Sulla questione di Patrick George Zaky, il ricercatore dell’ateneo bolognese tenuto prigioniero in Egitto sono intervenute le Sardine: “Patrick Zacky è uno studente di un’università italiana, per questo chiediamo un impegno immediato e deciso del governo italiano e del presidente della Repubblica Mattarella, se questo può servire, a concedere la cittadinanza italiana a Patrick. Dopo la vicenda di Giulio Regeni per cui attendiamo ancora verità e giustizia, riteniamo essenziale l’impegno dell’Italia e dell’Unione Europea perché i diritti umani vengano prima degli interessi commerciali”. Lo ha detto Lorenzo Donnoli portavoce nazionale 6000 Sardine, dopo la manifestazione a Bologna per chiedere la liberazione di Patrick Zaky.
“L’Egitto è un paese non sicuro, bisogna mettere in atto tutte le iniziative, persino minacciare il ritiro degli ambasciatori e il blocco delle cooperazioni per evitare che venga perpetrata questa violazione dei diritti umani”, ha aggiunto.
Anche Saviano per la cittadinanza a Zaky
Sulla vicenda è intervenuto anche Roberto Saviano, che su twitter ha scritto: “Diamo la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, incarcerato in Egitto a causa delle sue idee. L’Italia deve tutelarlo affinché possa tornare a Bologna, nella sua università, tra i suoi amici e colleghi, nel Paese che già l’ha accolto e che non vede l’ora di riabbracciarlo”. 
Oggi un corteo di alcune migliaia di persone è partito alle 18 dal Rettorato di Bologna, in Via Zamboni, per chiedere la liberazione di Zaky.
La manifestazione è stata organizzata dalla consulta degli studenti e al corteo hanno partecipato anche Amnesty e alcuni collettivi. In testa il rettore Francesco Ubertini e il sindaco Virginio Merola.
“Sono contento che ci siano tutti questi cittadini – ha commentato il sindaco – è importante essere qui per chiedere la libertà di Zaky. Siamo una città dove l’università è nata prima, chi studia con noi non è ospite ma un cittadino”.
”È il momento per l’Europa di farsi sentire come stanno facendo le università. Chiediamo con forza di riaverlo con noi – ha detto Ubertini – credo che questa sia una bellissima risposta”.

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