Non si perde mai occasione dalle parti del “Carroccio” per fare esercizio dell’uso strumentale della realtà a fini propagandistici mettendo, come spesso accade, in correlazione fatti che in realtà non hanno nessun collegamento.
L’occasione in questo caso è data dalla scoperta dei primi focolai di Coronavirus: a cavalcare l’onda è il consigliere comunale romano di Lega-Salvini Premier, Davide Bordoni. Che in ossequio ai dettami del suo leader propone una politica di contenimento degli sbarchi dall’Africa per arginare un virus che viene dall’Asia,
In una nota Bordoni attacca in prima istanza il ministro dei trasporti De Micheli per aver espresso il suo forte dissenso nei confronti della proposta del leader leghista: “L’emergenza aumenta, ma se il ministro dei Trasporti, accusa il leader della Lega Matteo Salvini di sciacallaggio per la responsabile proposta di aumentare controlli in porti e confini, abbiamo chiaro che il governo sta sbagliando approccio nell’affrontare i primi focolai di Coronavirus in Italia. Il buonismo che si vorrebbe imporre all’opinione pubblica, di fronte alla potenzialità letale del virus, non ha senso di esistere”.
Bordoni si è poi rivolto a chi, a suo dire, ha usato il razzismo come scusa per non inquadrare il problema: “Chi in questi giorni ha spostato il dibattito su razzismo e discriminazione ha sbagliato di grosso,il virus non fa certo distinzioni di colore di pelle: dovevano scattare protocolli sanitari molto più stringenti, altro che quarantena volontaria. Siamo a una cinquantina di contagiati tra Lombardia e Veneto e piangiamo già due vittime.
Infine, il consigliere leghista ha voluto sollecitare le istituzioni cittadine e regionali nel valutare il contenimento degli sbarchi dall’Africa per evitare conseguenze alla capitale: Alla sindaca chiediamo un investimento per una comunicazione efficace sulle modalità di prevenzione e considerata la vicinanza con l’aeroporto di Fiumicino da Raggi e Zingaretti ci aspettiamo misure concrete con una quarantena necessaria a fugare ogni dubbio per chiunque di rientro dalla Cina. Senza creare allarmismi, chiediamo inoltre a chi ne ha la responsabilità, invece di cancellare i decreti sicurezza, di valutare bene se e come autorizzare gli sbarchi di chi arriva dall’Africa”.
Argomenti: covid-19