Da un lato ci si lamenta un eccesso d’allarmismo e delle sue ripercussioni, dall’altro si prendono posizione si dicono cose coerenti con lo stesso allarmismo che si vorrebbe combattere.
Come successo a Nello Musumeci, che per tranquillizzare tutti sulla ricettività della Sicilia ha finito con l’auspicare che l’isola non sia accessibile a coloro che vengono dalle regioni-focolaio.
Intervenuto ai microfoni dei giornalisti a Palazzo d’Orleans il governatore della Sicilia si è soffermato sulla situazione del turismo: “Le imprese turistiche della Sicilia hanno già visto annullate decine e decine di prenotazioni da ogni parte del mondo. Abbiamo il dovere ma anche la responsabilità di dire che la Sicilia non è una terra in cui non si può sbarcare e atterrare”.
Musumeci al tempo stesso ha voluto però sollecitare una grande frequenza di controlli: “Servono, però, controlli per turisti, studenti, insegnanti, lavoratori e migranti”. E sui turisti delle zone focolaio è stato, abbastanza netto: “Non è possibile che i due casi registrati di positività al coronavirus riguardano turisti del Nord perché nella nostra isola non c’è un focolaio. Sarebbe meglio che i turisti dal Nord non venissero”.
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