Al di là dell’assoluta bassezza delle sue parole sicuramente quanto dichiarato da Luca Zaia sulle abitudini dei cinesi, che da tempo immemore costituiscono un’utenza turistica di riferimento in Italia, non sarà d’aiuto per risolvere il problema del crollo del turismo in Veneto a causa del coronavirus, al quale ha fatto riferimento in un’intervista a Rainews.
Il presidente della regione Veneto ha indicato il settore turistico come vittima in senso figurato dell’epidemia: “Se si facesse una stima del danno economico prodotto dal coronavirus sarebbe sbagliato per difetto: abbiamo il turismo in ginocchio”.
Zaia ha anche ricordato l’importanza del turismo nell’economia della regione: “”Il turismo è la prima industria in Veneto, dove fattura 18 mld. E quella veneta è la prima industria turistica d’Italia con 70 milioni di presenze. È in ginocchio perché’ questo era il periodo delle prenotazioni e ora abbiamo tante disdette. Ci sono poi le difficoltà delle 600mila imprese”.
Certo in tal senso se fosse stato più rispettoso nei confronti delle persone cinesi (e vale prescindere dal loro status di turisti di riferimento) avrebbe potuto avere qualche speranza in più di tappare la falla.
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