Non addolcisce la pillola, Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento clinico di malattie infettive dell’Università di Torino. Ne parla in una intervista a La7. Sotto la Mole ormai il virus è arrivato. Siamo come Milano otto giorni fa. «Ci sono dei punti in cui il virus è stato trasmesso, il Covid-19 circola. Ormai è inutile cercare il paziente zero». L’unica cosa da fare è limitare i danni. Il sistema migliore? Isolarsi.
La chiusura delle scuole è stata prorogata fino al 15 marzo. Ma attualmente ci sono ristoranti, palestre, piscine ancora aperte. In ordine sparso, ogni proprietario decide a sua discrezione. Ma presto le cose potrebbero cambiare. «Chiuderà tutto – dice Di Perri – Bisogna essere responsabili. Non sono mai state prese misure di questo tipo dal Dopoguerra a oggi, ma questo è l’unico modo per riuscire a contenere il contagio. Sarà un periodo duro». Non bisogna farsi illusioni.
Com’è stato possibile il contagio nonostante le misure prese dopo l’epidemia di Lombardia e Veneto. «E’ probabile – spiega Di Perri – che il virus girasse già subito dopo Natale. Il problema è che il Covid-19 presenta sintomi molto simili all’influenza ed è dunque molto difficile da individuare. Non è come l’Ebola. E’ possibile che alcune persone fossero già contagiate e che magari abbiano pensato di avere solo una normale influenza. Magari il virus ha colpito anche qualche anziano che aveva già un quadro clinico difficile e quindi la sua morte è stata attribuita a questa condizione e non alla presenza di un nuovo virus».
Di Perri: "Inutile cercare il paziente zero, ormai il virus è ovunque. Unica soluzione isolarsi"
Il direttore del Dipartimento clinico di malattie infettive dell’Università di Torino: «Attenzione all’ondata di ritorno dai Paesi europei»
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5 Marzo 2020 - 09.05
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