La vergogna delle multe ai senzatetto, accusati di non rispettare l’ordinanza del ‘tutti a casa’, sta continuando in tutta Italia. Ci solo oltre 50mila senzatetto in Italia, persone per le quali ‘restare a casa’ è impossibile perché una casa non ce l’hanno. Le associazioni che prima si occupavano di loro sono chiuse, perché mense e dormitori non rispettano le regole igieniche del metro di distanza. E allora come si fa?
La onlus ‘Avvocato di strada’ sta denunciando queste multe e ha rivolto un appello al premier Conte, ai sindaci e ai presidenti di Regione, chiedendo un intervento immediato: ”Bisogna occuparsi, e in fretta, di chi non ha un tetto sulla testa ed è costretto a vagare per le città. Diciamo da più di 20 anni che chi vive in strada ha bisogno di una casa e di una residenza per potersi curare ma oggi, ai tempi del coronavirus, queste necessità assumono una drammatica urgenza. Ad aggiungere un carico su una situazione già paradossale stanno iniziando a fioccare i verbali redatti ai senza tetto”.
“È già successo a Milano, Modena, Verona, Siena e in tante altre città. Siamo a lavoro per chiedere le archiviazioni delle denunce ma intanto continuiamo a porre la nostra domanda. Come fanno a restare a casa le persone che una casa non ce l’hanno?”.
L’appello porta la firma dal presidente Antonio Mumolo e da altri 60 avvocati che operano per la onlus nelle diverse città d’Italia. I cittadini senza una casa, secondo l’associazione, sono circa 50mila: “Si tratta di persone che sono diventate talmente povere da finire in strada ed oggi non possono rispettare le ordinanze e decreti previsti dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, tanto da essere addirittura incriminate perché vengono trovate in giro senza giustificazione. Queste persone sono costrette a vivere in strada perché fino ad oggi pochi si interessavano di loro e perché le risorse destinate ai servizi di primaria assistenza e all’emergenza abitativa erano poche o inesistenti. Adesso però non si può più far finta di nulla”.
“Adesso – prosegue l’appello degli avvocati – stiamo duramente imparando che ci si salva solo insieme, ricchi e poveri, giovani e anziani, italiani e stranieri. Adesso dobbiamo trovare una soluzione anche per gli ultimi, perché, in questa situazione drammatica, abbiamo compreso che ‘loro’ siamo noi”.
Le richieste della Onlus
Far cessare immediatamente l’irrogazione di sanzioni alle persone senza dimora per il solo fatto di trovarsi “fuori casa” senza motivo;
Stanziare somme per consentire ai comuni di fornire un tetto alle persone senza dimora, utilizzando palestre, capannoni o altri edifici pubblici o privati;
Garantire il diritto alla salute di queste persone consentendo loro l’accesso immediato alle cure ovvero assegnando loro un medico di base pur in assenza di residenza.
Per quanto riguarda i sindaci, l’Associazione chiede di:
Velocizzare le procedure per iscrivere queste persone nelle liste anagrafiche in modo da poterle anche monitorare dal punto di vista sanitario.
“Speriamo – concludono gli avvocati – per la dignità di chi si trova in strada e per la salute di tutte le persone che si trovano oggi in Italia, che queste proposte vengano accolte celermente”.
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