“Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo”. Lo afferma, in un’intervista a ‘la Repubblica’, Papa Francesco riferendosi a quando, due giorni fa, è andato a Santa Maria Maggiore e nella chiesa di San Marcello al Corso per pregare.
Rispondendo a una domanda su come chi non crede può avere speranza di fronte a questi giorni, il Pontefice sottolinea: “Tutti sono figli di Dio e sono guardati da Lui. Anche chi non ha ancora incontrato Dio, chi non ha il dono della fede, può trovare lì la strada, nelle cose buone in cui crede: può trovare la forza nell’amore per i propri figli, per la famiglia, per i fratelli. Uno può dire: ‘Non posso pregare perché non credo’. Ma nello stesso tempo, tuttavia, può credere nell’amore delle persone che ha intorno e lì trovare speranza”.
“Mi ha molto colpito l’articolo scritto su Repubblica da Fabio Fazio sulle cose che sta imparando da questi giorni. Tanti passaggi, ma in generale il fatto che i nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri”, aggiunge.
Ha ragione ad esempio quando dice: ‘È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua’ – spiega il Pontefice – Questa cosa mi ha molto colpito”.
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