Fra il 22 febbraio e il 23 marzo 2020 abbiamo attraversato un tunnel intricato di regole fissate dai vari Dpcm, un tunnel che si restringeva settimana dopo settimana e del quale non possiamo ancora prevedere la fine.
Domenica 22 marzo stavo appunto pensando ai fantomatici controlli di cui avevo sentito parlare ma che non avevo mai visto, quando sono stato fermato da un vigile alquanto zelante nei pressi della mia abitazione. Ero col mio cane che ha bisogno di sgranchire le gambe e fare una corsetta oltre ai rituali bisognini e quell’uomo in divisa mi chiedeva con modi arroganti dove abitassi. Ero appena a 120 metri da casa e il vigile mi diceva che potevo portare il cane solo a venti metri (!) dall’abitazione.
Il mio Golden è un cane di grossa taglia che necessità di un giardinetto per i suoi bisogni e il più vicino è a centocinquanta metri, come potrei mai spiegare al mio cane che deve farla sull’asfalto davanti al portone?
Tornando a casa ripensavo con un po’ di rabbia all’arroganza con cui ero stato affrontato dal vigile, come fossi un delinquente, ho pensato che se quella col mio cane è una grave trasgressione, cosa sarà quell’universo di piccole e grandi irregolarità che cresce quotidianamente sulle nostre strade col graduale stringersi del tunnel di regole dei vari Dpcm?
Sì, perché man mano che cresce la sospensione di gran parte delle attività e delle libertà di circolazione, emergono le tante irregolarità della nostra società, come la piaga del lavoro nero, sul quale è fondata la nostra Repubblica, soprattutto al sud. E’ come se ci trovassimo dinanzi al mare della quotidianità ma in presenza di una improvvisa e lunga bassa marea che ci mostra tutta l’economia sommersa.
Quanti hanno dovuto correre a mettere in regola colf e badanti in questi giorni? Il lavoro nero è direttamente proporzionale alla quantità di denaro contante che circola, l’Italia continua ad essere fra i paesi in cui ne circola di più, mentre l’uso delle carte di credito e dei bancomat è residuale. Le attuali chiusure a singhiozzo degli sportelli bancari dovrebbero indurre la popolazione refrattaria ad incrementare l’uso delle carte (buona parte di chi ne è in possesso non le usa!)
Le famiglie che si ritrovano per forza, fanno immaginare ai più la ritrovata armonia di un focolare domestico d’altri tempi, ma anche come possa essere il tradimento di coppia ai tempi del Coronavirus, una semplice e temporanea sospensione della trasgressione matrimoniale o la ricostruzione di un tranquillo menage familiare?
Come tutti in questi giorni guardo più Tv e mi sembra più sobria, c’è meno spazzatura e volgarità, meno facce da baraccone nei talk, speriamo che duri anche quando la bufera sarà passata. Mi colpisce lo stridente contrasto fra gli spot pubblicitari e i programmi televisivi, molti dei quali con la scritta “programma registrato prima del Dpcm… “. Mi piacerebbe ci fosse una bella scritta anche sugli spot, perché molti di essi, ovviamente senza volerlo, incoraggiano la trasgressione di alcune regole, come ad esempio l’auto capace di contenere sei o sette persone, come sardine.
La pubblicità, a parte qualche eccezione, non si è adattata alla mutata realtà, ci mostra un mondo surreale fatto di oggetti che non puoi più comprare ma solo sognare.
Non so quanto potrà durare questa specie di guerra contro il nemico invisibile, ma confido che, come ogni guerra, possa lasciarci qualcosa di buono, la sorprendente scoperta di silenzi, semplicità, intimità, ascolto e riflessione: sarà forse il tempo della riscoperta del pensiero?
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