Quando anche la valutazione delle verifiche nella didattica a distanza viene contestata. Potrebbe sembrare surreale, ma il racconto è pervenuto alla redazione di OrizzonteScuola.
Premessa: il capitolo valutazione è il più spinoso della didattica a distanza, fa perdere il sonno a Dirigenti Scolastici e docenti che cercano la quadra ad una situazione che sfugge a quei parametri pensati per una didattica “tradizionale”.
Il Ministero ha affrontato la tematica nella nota del 18 marzo
“Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, – si legge nella nota – cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale è esercitata. Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa”.
Naturalmente ogni decisione in merito deve essere collegiale.
Quindi ci sono occasioni in cui, anche durante la didattica a distanza, il docente assegna alla verifica una valutazione.
E se questa avviene in diretta – come avvenuto nel caso a noi segnalato – può accadere che il voto sia contestato in diretta dal genitore, che ha assistito alla verifica (fin qui nulla di male) ma che si arroga il diritto di comprendere più e meglio del docente come valutare il figlio.
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