“La prima cosa che voglio fare quando tutto sarà finito, è venire a scuola per abbracciarti”. Il desiderio dei bambini dello Zen2 di Palermo, riabbracciare la loro insegnante.
A raccontarci dei sogni e dei bisogni dei piccoli e dei più giovani di questo quartiere è lei, Daniela Lo Verde che in questi anni alla guida della scuola “Giovanni Falcone” – 700 studenti, 400 della primaria – tutto avrebbe potuto pensare di dover affrontare, tanto ha affrontato, anche problemi e nemici pericolosi e insidiosi, ma mai quel che stiamo, attraversando. A Palermo oggi piove, la “Falcone” non ha chiuso i battenti un solo giorno in queste settimane d”emergenza virus”, anzi, ha trovato un motivo in più per esserci. Tutto è stato maledettamente difficile, ma un problerma alla volta si sono affrontati tutti gli intoppi. Daniela Lo Verde arriva ogni mattina alle 9 e ci resta fino alle 16, tornata a casa lavora a tutto il resto che si può affrontare a casa, da casa.
La direttrice della “Falcone” allo scoppiare dell’emergenza aveva avvertito del rischio di una interruzione del filo prezioso che legava i ragazzi alla scuola. L’insidia è la strada e in strada. E la “Falcone” ha continuato con maggiore motivazione: didattica, ma non solo. Insegnare e imparare a distanza non era facile in una realtà, quella dello Zen2, dove un pc o un tablet a casa non erano scontati, anzi. Ci si è ingegnati con i telefonini: ” In queste ore stiamo bruciando i tempi per acquisire tablet da distribuire ai ragazzi coi preziosi 15 mila euro che ci sono stati assegnati dal ministero. Cominceremo con i ragazzi delle terze della media”.
Daniela Lo Verde è incoraggiata da un rapporto intenso e quotidiano che sta registrando con Roma, col ministero:”Mi sento più volte al giorno coi funzionari, insieme affrontianmo i problemi e cerchiamo una soluzione”. Preziose, in questi giorni, le video chiamate coi ragazzi. Per mettersi al passo, in contatto con una scuola cattolica romana, hanno potuto costituire una piattaforma che si è dimostrata adeguata. E attorno alla video chiamata si è istituito un rapporto con le famiglie dei ragazzi che mai si era registrato. Scuola, ragazzo, la sua famiglia, un triangolo virtuso inedito, con la famiglia che attorno ai loro ragazzi ha l’occasione per imparare. E poi, si ripristina il rapporto tra i ragazzi, per non perdersi. Sette anni allo Zen2 per una sfida che all’inizio sembrava impossibile: “Ma in queste sette anni mai mi era capitato di dover vedere la tavola vuota negli interni delle famiglie dei miei ragazzi… Questo mai, ora accade…”. Dopo la lotta al’abbandono, quella più difficile alla povertà. Anche questa volta la “Falcone” dello Zen2 si è fatta Stato, si è sbracciata e ha raccolto fondi per assicurare il minimo indispensabile alla tavola dei suo 700 ragazzi. E non solo l’indispensabile.
Grazie alla solidarietà, nei prossimi giorni i ragazzi riceveranno dalla scuola l’uovo di Pasqua, una colomba. Alla catena soldale ha partecipato anche un supermercato del quartiere, la Conad. E quando in queste ore la solidarietà si manifesta nella sua preziosità – anche inedita – va raccontata. Perchè è un elemento di ripartenza.
“Il nostro sforzo quotidiano è di far sentire a tutti che siamo comunità, ai piccoli, ai nostri ragazzi, ma anche alle famiglie, che non abbiamo mai sentito così vicine… Lo faremo anche nelle settimane a venire, in questo strano anno scolastico che è destinato a non riaprirsi, a chiudersi lì dove eravamo quando è iniziata l’emergenza… E ci saremo anche in estate, dubito che ci allontaneremo dalla scuola… “. Sul cielo dello Zen2 di Palermo il volo degli sciacalli non è facile.
I bambini dello Zen2 di Palermo:"Sogno di riabbracciare la mia maestra"
A raccontarci dei sogni e dei bisogni dei piccoli e dei più giovani di questo quartiere è lei, Daniela Lo Verde che in questi anni alla guida della scuola "Giovanni Falcone"
Onofrio Dispenza Modifica articolo
3 Aprile 2020 - 12.10
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