L'annuncio di Conte: "Il contagio rallenta, le misure prorogate al 3 maggio"
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L'annuncio di Conte: "Il contagio rallenta, le misure prorogate al 3 maggio"

Il presidente del Consiglio nomina Vittorio Colao capo della task force per la ripartenza. Il premier sprona Bruxelles a fare di più

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10 Aprile 2020 - 07.25


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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato che le misure di contenimento per il Coronavirus saranno prorogate fino al 3 maggio: “Se cedessimo adesso” ha detto il premier, “tutti gli sforzi fatti sarebbero stati inutili”.

“È una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche” ha continuato Conte in conferenza stampa. Ma ci sono delle aperture: “Dal 14 aprile riaprono le librerie, cartolibrerie e negozi per bambini, oltre ad alcune attività produttive quali quelle forestali. Non possiamo vanificare gli sforzi fin qui fatti, si rischierebbe un aumento delle vittime”. 
Durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier ha attaccato duramente Matteo Salvini e Giorgia Meloni per le affermazioni fatte dopo l’Eurogruppo. “Il Mes esiste dal 2012 – ha spiegato -. non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”.

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Controlli aumentati a Pasqua Nel frattempo “è partita dal Viminale la circolare che opera una stretta sui controlli in vista del weekend pasquale #IorestoAcasa”. E’ quanto twitta il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia a proposito dell’emergenza coronavirus. “Non vanifichiamo gli sforzi fatti fino ad ora. Continuiamo con responsabilità ed unità. Restando a casa salviamo vite umane. È fondamentale il contributo di tutti”.

In occasione delle festività pasquali, le prefetture dovranno promuovere ogni utile iniziativa per assicurare l’osservanza delle previste limitazioni riguardanti gli spostamenti all’interno dello stesso comune e tra località diverse, compreso il divieto di recarsi presso abitazioni differenti da quella principale, tra cui le seconde case utilizzate per le vacanze. È l’indicazione contenuta in una circolare, inviata ai prefetti dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi.

Massima attenzione viene richiesta nella predisposizione di mirati piani di rafforzamento della vigilanza e del controllo sui movimenti che possono avere luogo in questo periodo, in modo da garantire un presidio del territorio diffuso e percepibile dalla cittadinanza. Nell’attuale contesto emergenziale, in applicazione delle specifiche disposizioni restrittive della circolazione, tuttora in corso di validità, non sarà, infatti, possibile per la popolazione effettuare i consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico.

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“Anche a Pasqua dobbiamo rimanere tutti a casa, per il nostro bene e dei nostri cari e per consentire all’Italia di ripartire il prima possibile. Per questo, i controlli sugli spostamenti affidati alle forze di polizia sono stati rafforzati, per scongiurare i trasferimenti nelle seconde case e nelle località turistiche: chi non potrà giustificare i propri spostamenti verrà sanzionato”, ha assicurato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nell’intervista al ‘Corriere della sera’. “Capisco che, chiusi in casa e con l’arrivo della bella stagione, gli italiani abbiano un gran desiderio di tornare alla normalità – riconosce la titolare del Viminale – Ce la faremo, ma non si può abbassare la guardia adesso, con atteggiamenti irresponsabili. Sarebbe un peccato vanificare, proprio ora che s’intravede un po’ di luce, l’immane sforzo compiuto dall’intera Nazione, a partire dal personale sanitario che ha già pagato un tributo altissimo”. Per Lamorgese, “i dati sui controlli effettuati finora dimostrano che la stragrande maggioranza degli italiani ha fin qui compreso la gravità dell’emergenza, rispettando il distanziamento sociale. Dall’11 marzo – riferisce il ministro dell’Interno – le forze di polizia, i militari e le polizie locali hanno controllato quasi 6 milioni di persone e i denunciati e sanzionati per aver violato le restrizioni superano di poco i 220.000. Le verifiche sugli esercizi commerciali sono state oltre due milioni e mezzo”.  

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