Meloni e Salvini 'innocenti'? Nel 2011 erano Ministra e deputato del governo che decise il Mes
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Meloni e Salvini 'innocenti'? Nel 2011 erano Ministra e deputato del governo che decise il Mes

Ora Meloni e Salvini si dichiarano innocenti e accusano Conte di 'metodi da regime'. Ma gli unici a mentire senza vergogna agli italiani sono loro.

Salvini e Meloni
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11 Aprile 2020 - 14.38


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Dopo che ieri sera, con toni accesissimi e di solito estranei ai suoi modi, Giuseppe Conte ha aspramente attaccato Giorgia Meloni e Matteo Salvini in diretta nazionale, accusandoli di ‘dire menzogne’ sul Mes che ‘non è stato approvato l’altro ieri, ma nel 2012’, i due leader dell’estrema destra, dopo aver fatto un piagnisteo sui ‘metodi da regime’ (sarebbe divertente vederli alle prese con l’Ungheria totalitaria di Orban di cui hanno tessuto le lodi, o con la Russia di Putin tanto osannata da Salvini), hanno immediatamente messo le mani avanti facendo come le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano: loro nel 2012 o erano assenti dall’Aula (cosa di cui non c’è nulla da vantarsi) o hanno votato contro il Mes. Addirittura Salvini ha fatto un video in cui spiega che ‘tutto è controllabile su Google’. E infatti, ricostruire il perché la loro ‘innocenza’ è del tutto inventata è facilissimo. 
Cominciamo dall’inizio: è vero che il Mes è stato approvato in Italia otto anni fa dall’allora Governo Monti, con il voto contrario della Lega e l’astensione della Meloni. Ma è anche vero, come entrambi dovrebbero sapere, che una votazione è la tappa finale di un percorso. La storia del Mes inizia almeno un anno prima, nel 2011, con il via libera all’Eurogruppo e l’approvazione del disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio europeo del 25 marzo che cambiava il Trattato sul funzionamento unico dell’Ue e dava il via alla creazione del cosiddetto ‘Fondo salva-Stati’, ossia il Mes, come strumento di aiuto agli Stati membri dopo la crisi del 2008. E a dare questo via libera è stato il Governo Berlusconi, di cui facevano parte sia Giorgia Meloni che Matteo Salvini. 
Il 3 agosto del 2011 il Consiglio dei Ministri si riunisce a Palazzo Chigi e proprio in quel giorno viene approvato, su proposta dell’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini, il disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione della “decisione del Consiglio europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente ad un meccanismo di stabilità (ESM – European Stability Mechanism, ossia proprio il Mes) nei Paesi la cui moneta è l’euro”. 
Il Mes è un’evoluzione del Fesf (Fondo europeo per la stabilità finanziaria) ed entrambi gli strumenti sono stati preparati e decisi a livello europeo tra il 2010 e il 2011. A rappresentare l’Italia c’erano Silvio Berlusconi (Consiglio Europeo) e Giulio Tremonti (Ecofin ed Eurogruppo). Il governo Berlusconi si basava su un’alleanza, quella tra Pdl e Lega. Giorgia Meloni all’epoca era parte di Pdl come Ministro della Gioventù e Matteo Salvini era europarlamentare della Lega. 
Molto semplice: chi ora parla di ‘alto tradimento’ sedeva al tavolo che questo tradimento l’ha ordito, per citare il premier Conte, ‘col favore delle tenebre’. E che ora, approfittando della difficoltà della materia, della memoria corta dell’elettorato e della paura per l’emergenza Coronavirus, sta cercando di gettare fumo negli occhi agli italiani. 

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