I 156 migranti dell'Alan Kurdi trasferiti su una nave italiana per la quarantena
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I 156 migranti dell'Alan Kurdi trasferiti su una nave italiana per la quarantena

Il governo ha incaricato la Croce Rossa e la Guardia Costiera di organizzare il trasferimento. Negato lo sbarco presso i porti italiani

Alan Kurdi
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12 Aprile 2020 - 09.40


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Speriamo che sia la fine delle sofferenze entro breve: su richiesta della ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, ha appena firmato un provvedimento con il quale si nomina il Dipartimento delle libertà civili e per l’immigrazione soggetto attuatore dell’intervento di gestione sanitaria, con il supporto per l’assistenza della Croce Rossa per i 156 migranti presenti sulla nave Alan Kurdi in prossimità delle acque territoriali nazionali. 
Ne dà notizia il Mit.
“Questo intervento – si legge nella nota del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture – è coerente con le politiche del governo italiano sull’immigrazione e si è reso necessario a seguito del rifiuto, da parte della Alan Kurdi, di seguire la procedura per l’accoglienza nel proprio paese di bandiera che è la Germania”.
“Il provvedimento prevede che venga individuata, con il supporto tecnico della Guardia Costiera, una nave sulla quale, nelle prossime ore, potranno essere trasferiti i migranti per la quarantena e i controlli da parte della Croce Rossa Italiana e delle autorità sanitarie locali” spiega il Mit.
“L’intervento di natura umanitaria non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da covid-19” sottolinea la nota.
“Pressione che renderebbe complesso affrontare l’accoglienza in piena sicurezza per i soccorritori e per le persone soccorse. Tale intervento avviene inoltre, nel pieno rispetto delle regole vigenti per gli italiani in Italia e per gli italiani che rimpatriano, nonché a seguito della Dichiarazione sui porti italiani ai sensi della convenzione di Amburgo” conclude il Mit.

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