Al San Raffaele di Milano tamponi ai privati a 120 euro: scoppia la polemica
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Al San Raffaele di Milano tamponi ai privati a 120 euro: scoppia la polemica

La denuncia del Pd: “Mentre l’assessore Gallera dice che non si possono aumentare i tamponi perché mancherebbero i reagenti, veniamo a sapere che ci sono laboratori che li offrono privatamente"

La nuova terapia intensiva al San Raffaele di MIlano
La nuova terapia intensiva al San Raffaele di MIlano
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18 Aprile 2020 - 12.37


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Ma è possibile? “Ancora oggi giungono lamentele dalla Regione Lombardia sul numero di pazienti e sanitari sottoposti al test per il Coronavirus. Pare infatti, che il numero di tamponi disponibili sia insufficiente per poterli fare a tutti. Nel frattempo, però, sembrerebbe che alcuni ospedali di Milano abbiano già aperto alla possibilità di far acquistare a privati e aziende i tamponi necessari per scoprire se si è o meno positivi.
A denunciare quello che appare un evidente controsenso è stato Samuele Astuti del Pd:
“Mentre l’assessore Gallera ci dice che non si possono aumentare i tamponi perché mancherebbero i reagenti, veniamo a sapere che ci sono laboratori che li offrono privatamente per cifre molto variabili. Il San Raffaele, per esempio, li fornisce per un costo intorno ai 120 euro, altri al doppio”.
La condanna di Sinistra Italiana
“Leggo che al San Raffaele di Milano sono disponibili tamponi diagnostici contro il Coronavirus alla modica cifra di 120 euro.
E il tutto mentre i cittadini lombardi, gli operatori sanitari, gli anziani nelle Rsa attendono da settimane di poter ricevere i controlli.
Basta con questa giungla in cui sopravvive il più ricco.”
Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
“Basta con la speculazione sulla salute – prosegue l’esponente di Leu – Ogni risorsa disponibile nella lotta al contagio deve essere messa a disposizione di un piano di salute pubblica. Tutto il resto è inaccettabile.
Avevamo già posto il problema nelle settimane scorse, ma vedo che nessuno ha fatto nulla né si è intervenuti.”
Adesso basta – conclude Fratoianni – nelle prossime ore depositeremo un’interrogazione al Ministero della Salute per fare in modo che si intervenga subito.”
L’ospedale: si è trattato solo di un disguido
 A seguito delle notizie pubblicate online e su diversi quotidiani, l’Irccs Ospedale San Raffaele precisa in una nota di “non eseguire tamponi naso-faringei per Covid-19 a utenza esterna e a pagamento, bensì li esegue esclusivamente ai pazienti, al personale sanitario proprio e di strutture sanitarie e socio sanitarie regionali, come indicato dalle delibere regionali”.
“H San Raffaele Resnati, la società che gestisce alcuni poliambulatori in Milano legati al Irccs Ospedale San Raffaele – si legge nella nota – ha erogato il tampone per Covid-19 all’interno delle convenzioni di medicina del lavoro instaurate con alcune aziende per gli adempimenti del D.Lgs 81/08 e, eccezionalmente, a soggetti possibilmente portatori del virus Sars-CoV-2, e quindi possibilmente infettanti, e solo su richiesta specifica del medico di medicina generale o di altri medici specialisti”.
Quindi conclude: “Tuttavia, a seguito di un disguido amministrativo, uno dei poliambulatori della società H San Raffaele Resnati ha erogato a poche persone la prestazione, associando un codice errato. Queste persone sono già state contattate per il rimborso dovuto”.

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