L'Hotel di 'Vacanze a Cortina' fa causa alla Cina: "Non ha avvertito del virus"
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L'Hotel di 'Vacanze a Cortina' fa causa alla Cina: "Non ha avvertito del virus"

L'Hotel De La Poste lamenta che registrava il tutto esaurito ma che per colpa del virus ha dovuto chiudere

Hotel de la Poste
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20 Aprile 2020 - 16.21


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Aveva registrato il ‘tutto esaurito’, ma a causa del Coronavirus è stato costretto a chiudere: e ora l’Hotel De La Poste di Cortina d’Ampezzo ha deciso di fare causa al Ministero della Sanità cinese per aver diffuso in ritardo all’Oms la notizia della diffusione del Coronavirus. Nella citazione si ricorda che “Nel mese di marzo vi era la ragionevole previsione da parte della Federalberghi, che tutte le altre strutture turistiche di Cortina e dintorni,sarebbero state al completo, in considerazione anche dell’assegnazione delle Finali Di Coppa Del Mondo di Sci Alpino fissate dal 18 al 22 marzo 2020”. 
“Una chiusura anticipata ed improvvisa che ha portato, inoltre, conseguenze disastrose anche per il licenziamento immediato dell’intero personale dell’Hotel, e la disdetta dei contratti di fornitura, così come avvenuto per tutte le altre strutture recettive ampezzane”, ricorda l’avvocato Vignola e a tutto ciò si aggiunge il danno non patrimoniale”.
“Se le notizie dalla Cina fossero arrivate per tempo il governo italiano avrebbe potuto decidere per tempo le misure di protezione”, spiega l’avvocato Vignola. Così nella citazione in giudizio si chiede al Tribunale di Belluno di “Accertare la grave responsabilità del Ministero della Sanità Della Repubblica Popolare Cinese, per non aver tempestivamente segnalato all’OMS lo stato del diffondersi del virus e dei suoi gravi effetti letali a cavallo fra novembre e dicembre 2019, e comunque di non aver assunto i necessari provvedimenti di controllo sugli scali aeroportuali in partenza dalla Cina. Accertare inoltre che le gravi omissioni hanno impedito, oltre ogni ragionevole dubbio, allo Stato Italiano una tempestiva assunzione di provvedimenti da adottare di ordine pubblico e sanitario, che sicuramente avrebbero ridotto al minimo il disagio e le conseguenze negative derivanti dal Covid-19”. 
In linea istruttoria il legale dell’Hotel De La Poste “Chiede quindi che vengano richieste informazioni ufficiali sulla date delle comunicazioni da parte della Repubblica Popolare Cinese all’OMS,alla Protezione Civile e all’Istituto Superiore di Sanità, del sorgere e diffondersi del Covid19”. Si dichiara, ai fini del versamento del contributo unificato per le spese di giustizia, che il valore della presente controversia è di valore indeterminabile oltre la somma di euro 520 mila ai fini dell’iscrizione a ruolo.

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