Il racconto della dottoressa che scoprì che Mattia era il 'paziente numero 1' di Covid-19 in Italia
Top

Il racconto della dottoressa che scoprì che Mattia era il 'paziente numero 1' di Covid-19 in Italia

Parla così, in un’intervista al Corriere della Sera, Annalisa Malara, l’anestesista dell’ospedale di Codogno che il 20 febbraio era di turno.

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Aprile 2020 - 07.09


ATF

Quella di Mattia, il paziente 1 di Codogno, sembrava “una banale polmonite, eppure tutte le terapie risultavano inutili. Mattia stava morendo. Non mi restava che pensare l’impossibile. Informai il primario, la direzione sanitaria e dissi: ok, mi prendo la responsabilità”.

Parla così, in un’intervista al Corriere della Sera, Annalisa Malara, l’anestesista dell’ospedale di Codogno che il 20 febbraio era di turno, forzò i protocolli, eseguì il tampone su quel ricoverato, Mattia Maestri, e a 38 anni si trovò da sola a scoprire il paziente 1 della grande pandemia.

La sua vita – racconta – non è cambiata più di tanto, fatta eccezione per i messaggi di ringraziamento che sempre più spesso le arrivano da gente che non conosce:

“Lavoro come prima, sto smontando da 14 ore filate. Ma poi riesco a dormire solo un’ora e mezza o due…”.

La passione per la medicina nasce da lontano – e le fa guardare lontano:

“In seconda elementare mi disegnavo col camice e il fonendoscopio. Ammiravo l’intelligenza e la determinazione di Rita Levi Montalcini e fu un’emozione quando venne a parlare a Pavia, in università. […] vorrei fare l’anestesista tutta la vita, senza pensare troppo a chi ci fa le cause milionarie e non vede quanta passione mettiamo”.

Di Mattia dice solo:

“Qualche volta ho pensato di chiamarlo, ma non voglio essere invadente. Ho paura di ricordargli quei momenti. Sua moglie era in ospedale per il corso preparto, arrivò col pancione, distrutta. Mi fece una tenerezza infinita… No, non lo cerco. Se Mattia vuole, sono qui…”.

Native

Articoli correlati