Le immagini dei camion colmi di feretri che lasciano Bergamo di notte sono il simbolo dela tragedia el Coronavirus, ma c’è anche un retroscena che aggiunge indignazione a dolore: infatti le famiglie di quelle vittime hanno ricevuto a casa il conto da pagare per la cremazione dei corpi di quei cari cui non hanno potuto nemmeno dire addio. Sui propri canali istituzionali i Comuni della Bergamasca hanno pubblicato le tariffe, con iva inclusa, applicate dalle città fuori dalla Lombardia che hanno eseguito il servizio, sottolineando che non sono richiesti costi di trasporto effettuati con mezzi militari. L’invito ai cittadini è di segnalare, dunque, eventuali anomalie, ma ciò non basta a non accendere la polemica politica.
“Ogni struttura ha applicato prezzi diversi, in alcuni casi scontati e agevolati – sottolinea l’amministrazione di Bergamo, – e qualora i trasferimenti siano stati effettuati da mezzi militari e delle forze dell’ordine, non possono essere conteggiati costi a carico delle famiglie dei defunti”. Con l’appello finale condiviso da Seriate e Ponte San Pietro: “Invitiamo, pertanto, a verificare la corretta applicazione delle tariffe esposte”.
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