Ventiquattro coltellate. Così è morto Giuseppe Pompa, 52 anni, massacrato ieri sera in casa dal figlio Alex, uno studente incensurato di 19 anni.
L’omicidio è avvenuto al culmine di un litigio tra padre e figlio. I carabinieri, che hanno arrestato il ragazzo, hanno sequestrato alcuni coltelli. La vittima è stata colpita con furia più e più volte: all’addome, alla schiena e al torace.
In casa erano presenti anche la moglie e l’altro figlio maggiorenne della vittima, un operaio, anche lui incensurato.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei militari dell’Arma, che stanno ascoltando familiari e vicini di casa per stabilire i motivi dell’omicidio. Pare che l’uomo fosse molto geloso della moglie e avesse un carattere violento: il ragazzo voleva difendere la madre da un’aggressione. E’ stato lo stesso Alex a chiamare il 112 e a confessare tutto.
I vicini raccontano di liti frequenti in casa: «Non lo abbiano mai denunciato per paura», ha raccontato la moglie dell’operaio. «Lui era molto geloso, ed era violento e aggressivo con tutti».
Il pm che segue il caso è Fabio Scevola.
Quello di stanotte è il secondo omicidio commesso all’interno delle mura domestiche da un figlio nei confronti del padre in pochi giorni. Il 21 aprile a Torino, in zona San Salvario, un uomo, di nome Mario Trimboli, è stato ucciso dal figlio con modalità analoghe. Anche in questo caso l’omicida era stato arrestato poco dopo dai carabinieri.