La prima giornata della fase 2 è iniziata con guizzo a Venezia: circa un migliaio di persone, tra cui commercianti- partite iva- piccoli imprenditori e ristoratori , si è riunita stamattina per manifestare pacificamente e chiedere di poter riaprire prima del primo di giugno.
Una iniziativa che è nata sui social ed è partita dalla stazione di Santa Lucia, dove i manifestanti hanno esibito striscioni, bandiere e cartelloni arrivando ad uno dei luoghi simbolo della Serenissima: il ponte di Rialto, dove tutti insieme hanno battuto le mani.
Parte del gruppo è stata ricevuta in municipio dal sindaco Luigi Brugnaro e da alcuni assessori.
“Non vogliamo elemosina, ma solo poter lavorare”. Ha detto qualcuno dei presenti, che al momento non vede alcuna possibilità, secondo le ordinanze, di poter aprire la propria attività.
L’associazione “Abbav” ha dichiarato: “Per un anno saremo fermi, ci sono intere famiglie che rischiano di perdere tutto”. “Il sindaco si è dimostrato sensibile, ma noi chiediamo azioni concrete come il blocco dei mutui per un anno”, ha concluso Eliana Avenali dell’associazione degli host della Regione Veneto.
Il corteo è arrivato fino in Piazza San Marco dove poi si è concluso.