È una bella riflessione quella di Cecilia Strada sulla liberazione di Silvia Romano, accolta – oltre che dalla gioia – anche dal solito belare delle pecore sovraniste, che si lamentano del ‘quanto ci è costata’ e della sua conversione all’Islam: “Evviva Silvia Romano libera, però.. Però era meglio darsi da fare a casa sua. Però speriamo abbia imparato la lezione.
Però le oennegì la sicurezza e insomma se la sono andata un po’ a cercare. Però ha il capo coperto. Però non è vestita come mi sarei vestito io (e scommettiamo che se invece fosse stata in bermuda e canottiera sarebbe stata additata comunque, magari perché era tornata “come una turista, cosa credeva di essere in vacanza?”). Però forse si è convertita all’Islam, orrore! Però forse è stata costretta a convertirsi, poverina! (un discorso problematico quasi quanto il precedente). Quindi un sacco di persone sono contente che Silvia Romano sia libera, finalmente: libera di fare quello che loro decidono sia meglio per lei. Non sono sicurissima che intendiamo la stessa cosa quando usiamo la parola “libertà”.